mercoledì 6 settembre 2017

Calciomercato, il Pagellone delle 20 squadre della Serie A


Dopo mesi di trattative, finalmente il calciomercato è giunto al termine venerdì 31 Agosto con tanti colpi onerosi e clamorosi: una sessione estiva all'insegna dei continui "mai di pancia", degli acquisti extra milionari e dei certificati medici (molto spesso falsi), volti a cambiare casacca da parte di più giocatori scontenti.
La Serie A riparte con il botto tra la voglia di tornare grandi delle milanesi, la solidità del progetto Napoli e l'obiettivo della Juventus di confermarsi in Italia, provando a conquistare il settimo scudetto consecutivo.
Questi i voti che, secondo me, alla luce degli acquisti e delle cessioni adoperate da ogni squadra, rispecchiano al meglio il mercato italiano.
Atalanta 6,5: Dopo l'ottimo campionato scorso, concluso con un quarto posto che sa di Europa, l'obiettivo era quello di ampliare la rosa con giocatori di qualità e giovani di ottima prospettiva. Cedute le sorprese Conti e Kessie, passati entrambi al Milan per circa 50 milioni, il club bergamasco è intervenuto sul mercato per portare in terra lombarda profili interessanti come Castagne, ex terzino destro del Genk, e De Roon, ritornato in Serie A dopo la breve parentesi al Middlesbrough in Inghilterra. Confermato il tridente difensivo composto da Masiello-Caldara-Toloi, il vero punto di forza dell'Atalanta rimane l'attacco: importante il rinnovo del Papu Gomez con aumento di stipendio, condito dalla conferma di Andrea Petagna e dagli arrivi di Orsolini, in prestito biennale dalla Juventus, di Cornelius, forte centravanti danese che tanto bene ha fatto al Copenaghen, e di Josip Ilicic che, dopo un brutto anno trascorso a Firenze, ha voglia di rilanciarsi dando ancora più imprevedibilità e qualità alla manovra bergamasca. Unico appunto? Male la gestione del caso Spinazzola; inutile trattenere un giocatore che vuole andare via.
Benevento 6,5: Un mercato sufficiente quello condotto dal Benevento che, raggiunta la Serie A per la prima volta nella sua storia, non vuole di certo fare la comparsa. In difesa, ad affiancare capitan Lucioni, ci sarà il ballottaggio tra l'ex Empoli Costa e Antei, arrivato dal Sassuolo l'ultimo giorno di mercato; mentre sulla fasce toccherà a Letizia, arrivato dal Carpi, e all'ex Palermo Lazaar che si accasa ai giallorossi dopo una sola stagione al Newcastle. I colpi migliori, però, sono stati piazzati a centrocampo: fantastica l'operazione in prestito con diritto di riscatto per Cataldi, al quale si aggiungeranno le caratteristiche fisiche dell'ex Pescara Memushaj e la velocità di D'Alessandro sull'esterno sinistro, letale nei contropiedi. In attacco, perso il bomber Ceravolo, ritornato in Serie B al Parma, sono stati presi Coda dalla Salernitana e Iemmello dal Sassuolo per tentare la salvezza. Forse si sarebbe dovuto prendere qualcosa di meglio in porta rispetto al modestissimo Belec, ancora inadatto a difendere i pali di una squadra di Serie A.
Bologna 6: Lo scorso anno il problema era rappresentato dalla difesa, inguardabile sia contro le big che con le medie-basse del campionato, ed è proprio qui che il ds Bigon si è dato da fare, regalando al tecnico  Donadoni due difensori fisici e veloci come De Maio e Gonzalez che possono sicuramente fare meglio dei partenti Gastaldello e Oikonomou, direzione Brescia e Spal. A centrocampo, nonostante il forte interesse, si punta sulle certezze Taider e Donsah; mentre Pioli, arrivato dal Milan, è una vera e propria incognita. In attacco blindati i 3 del tridente dietro a Destro: Di Francesco è un possibile crack e chissà se questa sarà la sua stagione; Verdi ha colpi importanti e Krejci è sempre un'ala veloce e tecnica. A completare il reparto offensivo è stato ingaggiato lo svincolato Palacio, pronto a subentrare in caso di difficoltà. A mio avviso il Bologna non ha né strafato né andato al risparmio; ha fatto il suo solito mercato efficace e funzionante per raggiungere già a Marzo la certezza della salvezza
Cagliari 6,5: Se avessero sostituito Murru con un terzino sinistro di ruolo che non fosse Padoin, avrei dato anche mezzo voto in più. Dopo vari passaggi in porta, finalmente il numero uno tra i pali sarà il giovanissimo e talentuoso Cragno, fresco di promozione con il Benevento. I pesanti addii di Bruno Alves e Isla, passati rispettivamente a Reading e Fenrbahce, sono stati rimpiazzati egregiamente da Andreolli, chiamato al riscatto, e dall'esperienza di Van Der Wiel. A centrocampo è arrivato Cigarini a fare legna insieme ad un ormai rodato Ionita; mentre il vero colpo è stato piazzato in attacco: ceduto Marco Borriello alla Spal, la piazza richiedeva a gran voce l'acquisto di un nuovo attaccante da affiancare a Sau e così è stato: sbarcato in Sardegna per circa 12 milioni di euro, diventando l'acquisto più oneroso della storia del Cagliari, Pavoletti diventerà il principale finalizzatore della manovra rossoblu. Anche per quest'anno i ragazzi di Rastelli dovrebbero ottenere una facile salvezza.
Chievo 5,5: Non hanno operato tanto e lo scheletro della squadra, bene o male, poggia ancora sulle basi dello scorso anno. Tanti giovani presi, tra i più interessanti cito Gaudino, in prestito dal Bayern, e Stepinski dal Nantes. Non molto soddisfatto dell'acquisto di Tomovic, parecchio ingombrante in queste prime due uscite con la Fiorentina, ma per il Chievo può essere un buon rincalzo ai vari Cesar, Dainelli e Gamberini. A centrocampo ad illuminare il gioco ci saranno ancora Birsa e Castro, considerati incedibili; mentre in attacco a far coppia con Inglese, comprato dal Napoli ma lasciato in prestito ai clivensi, giocherà l'ex Empoli Pucciarelli.
Crotone 5,5: Ancora una volta, come l'anno scorso, non si è riusciti a creare una squadra degna e capace di infastidire le big e raccogliere punti importanti. Un calciomercato che, a dispetto di quanto fatto dalle neopromosse, sottolinea la poca qualità presente in rosa: Ajeti e Pavlovic non possono di certo essere considerati due top player in difesa dopo le brutte prestazioni al Torino e alla Sampdoria; il centrocampo conquista più robustezza e linee di gioco grazie agli arrivi dello svincolato Izco, dello juventino Mandragora e di Kragl. In attacco, invece, ci sono da registrare i movimenti più importanti con i ritorni di Budimir dalla Sampdoria e di Trotta dal Sassuolo. Tutto da scoprire il giovane Tumminello. Nonostante ciò, la vedo una delle squadre favorite a retrocedere.
Fiorentina 7,5: Sarò controproducente ma forse meritavano anche mezzo voto in più. Dopo un inizio di calciomercato tutt'altro che esaltante, soprattutto a causa delle minacce di vendita della società da parte dei Della Valle e delle continue contestazioni dei tifosi, il ds Corvino è riuscito a fare l'impensabile: guadagnati quasi 100 milioni dalle cessioni di big come Borja Valero, Vecino, Bernardeschi, Ilicic e Kalinic, è intervenuto sul mercato in maniera minuziosa, dando spazio ad una rivoluzione fantastica. Oltre ad alleggerire il monte ingaggi, la vera impresa è stata quella di non andare ad indebolire la rosa ma, addirittura, di migliorarla con giovani talenti pronti ad esplodere. In difesa sono arrivati 3 giocatori interessantissimi come il terzino destro Bruno Gaspar e i difensori centrali Milenkovic e Vitor Hugo che lotteranno per una maglia da titolare al fianco di Astori, nuovo capitano. In porta, con l'addio di Tatarusanu al Nantes, è stata data fiducia a Sportiello; mentre il centrocampo, dopo aver perso due pedine fondamentali come Vecino e Borja Valero, appare rinfoltito con gli acquisti di Veretout e di Benassi, al fianco di Badelj. In avanti, invece, sono cambiati tutti gli uomini esclusi i soli Babacar e Chiesa, pronto a diventare la stella della squadra. Ottime le operazioni del cholito Simeone come dopo Kalinic e di Eysseric dal Nizza nello sviluppo della manovra. Da non sottovalutare le qualità di Gil Dias e Zekhnini, vere sorprese della prossima Fiorentina. Da applausi il colpo Thereau nell'ultimo giorno di mercato. I risultati arriveranno col tempo, fiducia a Pioli e pedalare perché, sebbene sia una stagione di transito, la Viola si può togliere importanti soddisfazioni.
Genoa 5,5: Tanti stravolgimenti di rosa come sempre, ma giudicare il Genoa ad oggi è veramente difficile conoscendo il presidente Preziosi che ogni inverno smantella la rosa. Tra le cessioni più importanti c'è quella di Simeone, sostituito degnamente da Galabinov e Lapadula che, a mio avviso, è arrivato nell'ambiente migliore per le sue caratteristiche. In difesa perso Burdisso, sono corsi ai ripari comprando Zukanovic dalla Roma e Rossettini dal Torino, due buoni centrali che però dovranno scontrarsi con le troppe lacune del pacchetto arretrato. Unico arrivo degno di nota in mezzo al campo è quello di Bertolacci che conosce la piazza e può dare una mano alla causa del grifone. Centurion e Ricci sono alla prova del nove, soprattutto il primo, o esplodono o finiranno nel dimenticatoio.
Inter 6,5: I veri top player come Di Maria, Pepe e Nainggolan (i nomi di cui si parlava a Maggio-Giugno) sono svaniti nel nulla, sotto i colpi del fair play finanziario. Nonostante le grandi promesse fatte da Suning e company, il poco budget è stato destinato a sistemare una rosa piena di esuberi: ceduti Andreolli, Carrizo, Palacio, Sainsbury, Banega, Kondogbia, Biabiany, Medel, Murillo, Ansaldi e Jovetic, il ds Sabatini ha portato a Milano due terzini di ottima caratura come Dalbert del Nizza e Joao Cancelo del Valencia; Skriniar a fare reparto con Miranda; Vecino e Borja Valero a dare nuova linfa al centrocampo nerazzurro. Eder, dopo l'addio di Gabigol al Benfica, rimane a fare il vice Icardi; mentre Joao Mario cerca la stagione del riscatto. Karamoh come panchinaro di Candreva può essere un gran bel colpo, sperando che non si bruci. Tra le note negative di questa sessione c'è sicuramente la società, poco chiara nei confronti degli stessi tifosi, e una rosa molto corta: pochi giocatori in ogni reparto, soprattutto in difesa dove oltre al duo difensivo titolare, è rimasto solo Ranocchia.
Juventus 7: Non è certamente stato uno dei più bei mercati della Vecchia Signora. Dopo Cardiff, il messaggio fatto recapitare dalle parti di Torino con la conferma di Allegri era di una squadra che, con gli stessi uomini più qualche pedina di qualità all'altezza dei titolari, avrebbe cercato di arrivare di nuovo in finale di Champions cercando di vincerla. Purtroppo i piani dei bianconeri sono stati scombussolati prima dalla rescissione contrattuale con Dani Alves e poi dal clamoroso divorzio con Leonardo Bonucci che, dopo 7 anni, saluta i bianconeri per accasarsi all'acerrima rivale del Milan. Tale colpo ha sicuramente fatto riflettere sia tifosi che staff con Allegri l'indiziato principale a voler l'addio dell'ex numero 19 a causa di parecchie divergenze avvenute la scorsa stagione. A ciò si aggiunge anche il caso Schick: quando sembrava ormai essere un giocatore della Juve, il ceco non ha superato le visite mediche e dopo due mesi è passato alla Roma. Marotta e Paratici, dopo un sonno durato tutto Giugno, hanno iniziato a portare a casa i primi colpi di quest'estate: chiuse in due settimane le operazioni Douglas Costa e Bernardeschi sulle fasce e De Sciglio come sostituto di Dani Alves sulla corsia di destra. L'addio di Bonucci ha costretto la società ad intervenire anche dietro in difesa andando a prendere negli ultimi giorni di mercato Howedes, ex capitano dello Schalke e Campione del Mondo con la Germania nel 2014. Per concludere, infine, sono arrivati in mezzo al campo i profili che si cercavano da più di un anno: Bentancur può esplodere, mentre la vera certezza è Matuidi, sbarcato a Torino per 20 milioni
Lazio 5,5: Dopo la stagione di riscatto dello scorso anno, mi aspettavo qualcosa di più dal calciomercato biancoceleste. Pur vero che il mago Lotito è riuscito a piazzare giocatori in scadenza come Biglia e Keita a prezzi esorbitanti (20 milioni per il primo e 35 per il secondo), però da tutti questi soldi incassati ci si aspettava qualche colpo di maggiore talento. Lucas Leiva è un buon mediano, ma alla lunga non può rimpiazzare Biglia, mentre Nani è di sicuro un giocatore esperto ma mai talentuoso come il senegalese. A chiudere il cerchio c'è il pessimo acquisto di Caicedo dall'Espanyol, un giocatore dal rendimento minimo super pagato. C'è da consolarsi con la cessione di Hoedt al Southampton per circa 18 milioni, mica noccioline. Ah, un'ultima curiosità: per chi non lo sapesse Nani prenderà la 7, sperando non faccia fare troppe risate ai suoi compagni in campo.
Milan 8,5: Dopo anni passati all'ombra della Juventus, ritorna ad essere la regina del mercato. La nuova società ha lasciato la sua impronta, dando una chiara prova di forza spendendo più di 200 milioni sul mercato. Il calciomercato, apertosi con il rinnovo di una futura bandiera come Donnarumma, ha trovato in Fassone e Mirabelli due direttori capaci di portare a Milano, sponda rossonera, le sorprese dello scorso campionato Conti e Kessie, l'esperienza e le qualità in difesa di Musacchio e del terzino sinistro Rodriguez. Ma l'acquisto più clamoroso e importante di questa sessione porta il nome di Leonardo Bonucci, arrivato per l'irrisoria cifra di 40 milioni dalla Juventus e pronto a caricarsi la squadra sulle spalle da vero leader, con una fascia da capitano in più. Suso e Bonaventura, i maggiori artefici dell'ingresso in Europa League, saranno ancora i protagonisti, affiancati dal colpo Biglia in mezzo al campo, arrivato alla Lazio per 20 milioni, Calhanoglu, trequartista famoso in tutta Europa per le sue punizioni magistrali, e Borini, uomo tuttofare in attacco. Salutati Bacca e Niang, finiti rispettivamente al Villareal e al Torino, sono stati perfezionati in avanti i passaggi di Andrè Silva dal Porto per 40 milioni di euro (la vera scommessa del prossimo anno), e di Nikola Kalinc, già conoscente del nostro calcio con un passato alla Fiorentina. Di fronte ad un'organizzazione così che ha consegnato gran parte della rosa a Montella già a Luglio, c'è solo da fare i complimenti al nuovo Diavolo che sta nascendo
Napoli 6: Un mercato quasi nullo quello imbastito da Aurelio De Laurentiis che si è limitato a portare a casa un terzino sinistro di ricambio a Ghoulam come Mario Ruì e un promettente esterno come Ounas, abile a saltare l'uomo e pronto a sostituire uno tra Callejon e Insigne nel momento del bisogno. Su richiesta di Sarri, la squadra non è stata stravolta: riusciti a mantenere tutti i big e a respingere i vari attacchi per Koulibaly, Insigne e Mertens, punteranno a vincere lo scudetto con una rosa giovane ma competitiva. Perfette le cessioni di Zapata, Pavoletti e Strinic, ormai fuori dal progetto, per alleggerire il monte ingaggi e concedere più minuti possibili al duo Mertens-Milik. Nonostante le voci negli ultimi giorni di mercato, è stato trattenuto anche il portiere Reina che ha giurato amore ai tifosi; una scelta non proprio azzeccata secondo me visti anche alcuni interventi indecenti per un numero uno della sua esperienza.
Roma 6,5: Come per la Fiorentina, anche qui si parla di un'estate rivoluzionaria. Con gli arrivi di Eusebio Di Francesco in panchina e di Monchi come direttore sportivo, si è dato spazio ad una prima parte di mercato dedicata esclusivamente alle cessioni: Salah via al Liverpool per 50 milioni, Paredes abbraccia Mancini allo Zenit mentre Rudiger sarà il nuovo perno della difesa rocciosa del Chelsea. Circa 100 milioni incassati per sancire il fair play finanziario e regalare a questa Roma un nuovo volto. Tanti gli arrivi con Monchi che ha privilegiato l'esperienza di Moreno in difesa e Gonalons in mezzo al campo e l'esplosività di alcuni giovani interessanti come Karsdorp, ex terzino destro del Feyenoord, Pellegrini, rientrato alla base per 10 milioni dopo il prestito al Sassuolo, e Cengiz Under, che in patria è soprannominato il nuovo Dybala turco. Sistemata la retroguardia, in attacco non è arrivato un vero e proprio sostituto con le caratteristiche di Salah, ma gli acquisti di Defrel come vice Dzeko e, soprattutto, di Schick dalla Sampdoria, fanno ipotizzare ad un possibile cambio di modulo con Perotti ad illuminare dietro le punte o con due trequartisti a supportare Dzeko.
Sampdoria 7: Davvero un gran bel calciomercato per la Sampdoria di Ferrero che, a mio avviso, può benissimo arrivare sopra al Genoa alla fine del campionato. Ceduti giocatori chiave a peso d'oro come Muriel e Schick su tutti, sono arrivati molti talenti sconosciuti o quasi: in difesa il nuovo terzino sinistro sarà Murru, ex Cagliari, mentre dalla trequarti in su, Giampaolo avrà l'imbarazzo della scelta tra Gaston Ramirez, al ritorno in Italia dopo anni sfortunati, Caprari, preso dall'Inter nell'operazione Skriniar, e Zapata come punta fisica e di riferimento in attacco. Non male anche l'acquisto di Strinic che spinge costantemente sulla sua fascia, regalando prestazioni sufficienti; mentre la vera sorpresa può essere Kownachi, il nuovo Lewandowski.
Sassuolo 4: La peggiore della Serie A insieme ad un'altra squadra che dirò successivamente. Non credo che il nuovo allenatore Bucchi sia all'altezza per rimpiazzare un maestro come Di Francesco e la rosa si è indebolita a vista d'occhio. Persi giocatori importanti come Defrel e Pellegrini, i sostituti arrivati non sono all'altezza dei primi due: Cassata è un giovane in rampa di lancio, ha qualità ma si fa ammonire troppo spesso, mentre Falcinelli rientra dall'ottima esperienza al Crotone, ma in questo ambiente ha sempre fatto male. Troppe cessioni, dopo Iemmello e Antei al Benevento, ha salutato anche Ricci, mandato in prestito al Genoa, lasciando la squadra senza ottimi ricambi. Male anche la gestione di Matri, trattenuto controvoglia, nonostante le lusinghe del Parma. Uniche consolazioni i rinnovi di Berardi e Politano e la conferma di Duncan in mezzo al campo. I tempi in cui il Sassuolo entrava in Europa League sembrano lontani anni luci e per questa stagione la vedo davvero nera.
Spal 7: Un modello da seguire per tutte le neopromosse; se si va in Serie A non bisogna di certo sfigurare ma cercare in tutti i modi di mantenere la divisione. Da capolavoro la riconferma del prestito di Meret dall'Udinese, come anche l'arrivo in difesa di Oikonomou che può crescere al fianco di un esperto Felipe e di un giovane di grande corsa come Mattiello. In mezzo al campo hanno acquistato tre giovani pronti al definitivo salto di qualità, identikit che risponde ai nomi di Viviani, Vitale e Grassi. Per salvarsi, però bisogna segnare e la Spal per quest'anno si affiderà a dei bomber di razza come Borriello e Paloschi, arrivati uno dal Cagliari e l'altro dall'Atalanta. A fare da chioccia ci sarà Antenucci e il giovane Bonazzoli alla caccia di una maglia da titolare.
Torino 8: Dopo il Milan è la squadra che mi è piaciuta di più; solo due le cessioni importanti: quella di Benassi che, a malincuore, se non piaceva al mister andava venduto e Zappacosta passato alla corte di Antonio Conte per 26 milioni di euro l'ultimo giorno di mercato. Stop alle cessioni, Cairo ha speso in maniera intelligente sistemando il pacchetto arretrato, vero punto debole, privo di Rossettini e Carlao. In porta, dopo l'addio di Hart, è stato ufficializzato un portiere bravo e di sicura affidabilità come Sirigu che davanti a sé sarà protetto da N'Koulou, prelevato dal Lione per l'irrisoria cifra di 3 milioni di euro, Lyanco e Bonifazi, due scommesse per il futuro, e dall'esperienza di Moretti e Burdisso. Sulla destra, il sostituto di Zappacosta sarà Ansaldi, alla ricerca del riscatto, mentre in mezzo al campo a far coppia con Baselli ci sarà il generale venezuelano Rincon nel ruolo di recupera palloni. Gli acquisti più importanti sono stati fatti davanti: a supportare l'intoccabile Belotti, oltre a Ljajic e Iago Falque ci saranno sia Niang, che tanto bene ha fatto con Mihajlovic, e il promettente Berenguer strappato al Napoli
Udinese 4,5: Sono loro i secondi peggiori dell'estate; partiti con la voglia di Europa, hanno smantellato una squadra privandola dei suoi uomini simbolo. In porta via Karnezis e al suo posto dentro Scuffet che, però,  in queste prime uscite sembra essere la brutta copia del giocatore che tutti abbiamo amato e apprezzato qualche anno fa. La difesa è stata migliorata con gli ingressi di Pezzella e del giovane centrale fisico Nuytinck, ma i veri errori sono stati fatti davanti: dopo la fine del prestito di Zapata, ha anche salutato il rigorista Thereau in favore di Lasagna, ex Carpi, e Bajic che, secondo me, non ha ancora dimostrato abbastanza per meritarsi il posto da titolare. In mezzo al campo, per fortuna, la qualità non manca con Jankto, De Paul e Fofana, indiziati principali a reggere le sorti dei bianconeri. Riusciranno a salvarsi, più che per demeriti altrui che per meriti loro
Verona 5: L'anno scorso avevano una squadra illegale per forza e distacco con le altre in Serie B e pure sono arrivati secondi alle spalle della Spal. Molto probabilmente, vedendo questa rosa si sono posati sugli allori senza capire che questa non è la serie cadetta. Non tanti acquisti importanti: in difesa arriva il duttile Caceres che, però, a Gennaio saluterà per accasarsi alla Lazio; mentre Hertaux è da rilanciare dopo il fallimento all'Udinese.  Se a centrocampo punteranno sugli stessi uomini dello scorso anno, in attacco nel tridente offensivo con Pazzini ci sarà Cerci, sul quale si punta molto, e Verde, arrivato per sostituire l'indeciso Cassano. Un giovane interessante potrà essere Kean, preso in prestito dalla Juventus, che può alternarsi con il Pazzo ed essere un potenziale crack.

lunedì 4 settembre 2017

Lecce, vittoria nel big match contro il Trapani. Decide il bomber Di Piazza


Nonostante la pausa Nazionali, la Lega Pro non si ferma e il Girone C trova, già alla seconda giornata, una delle partite più importanti e interessanti della stagione sia a livello di classifica che di spettacolo.Alla prima apparizione in casa, i ragazzi allenati da mister Rizzo non falliscono l'appuntamento con la vittoria, battendo un avversario di tutto rispetto che, dopo aver sfiorato l'accesso in Serie A due anni fa a favore del Pescara, si trova ora a lottare per un posto nella serie cadetta per la prossima annata.A dispetto dell'esordio in trasferta con la Virtus Francavilla, il Lecce cambia scelte e schiera in campo Torromino dal primo minuto al posto di Lepore e Drudi al centro della difesa accanto a Cosenza, premiato con la fascia da capitano.I giallorossi partono subito bene rendendosi pericolosi già nel corso del primo tempo: dopo diversi tiri dalla distanza e cross per gli attaccanti, lo stesso Torromino, proprio allo scadere, con un preciso destro a giro dal limite dell'area fa secco Furlan e firma il gol dell'1-0.Il vantaggio si rivela essere una vera e propria "mazzata" per i giocatori del Trapani che, non essendo entrati in campo nel secondo tempo con la giusta concentrazione e determinazione, subiscono la rete del raddoppio casalingo siglata ancora da Di Piazza, letale in queste prime due giornate: l'ex Foggiano stoppa il pallone sullo splendido lancio di Arrigoni e, arrivato a tu per tu con il portiere, lo inganna battendolo sul primo palo.Quando la partita stava scorrendo per il verso giusto e i tre punti sembravano essere una formalità, lo stesso attaccante, al 52esimo minuto di gioco, reagisce in malo modo ad un fallo di Marras ed è costretto a lasciare la sua squadra in 10 uomini. Oltre al danno anche la beffa perché il numero 9 sarà squalificato per le prossime due giornate.A causa dell'espulsione, il Lecce abbassa il proprio baricentro per evitare spiacevoli sorprese, mentre il Trapani, alla disperata ricerca del pareggio, occupa costantemente la trequarti avversaria, creando diversi grattacapi alla difesa giallorossa.Gli ospiti, grazie ad un rigore viziato dal fallo di mano di Di Matteo, accorciano le distanze con Murano e, galvanizzati dal gol, continuano a spingere, sfiorando più volte la rete del 2-2: la partita si fa ancora più nervosa con l'arbitro che va ad espellere prima il team manager Vino e dopo il presidente Sticchi Damiani, sotto le proteste della squadra. Al triplice fischio dell'arbitro, sia tifosi che calciatori tirano un sospiro di sollievo per una gara che, dopo essere iniziata con il piglio giusto, sembrava essersi trasformata in un incubo infinito. Nonostante le difficoltà, il Lecce trova la prima vittoria del campionato, grazie ancora a Di Piazza, e sale a quota 4 punti, candidandosi come possibile vincitrice del Girone.

lunedì 28 agosto 2017

Lecce, solo un pareggio nel derby con la Virtus Francavilla


Nuovo inizio per il Lecce che riparte ancora una volta dalla Serie C con l’obiettivo di trionfare nel proprio girone, garantendosi il passaggio diretto in Serie B ed evitando i tanto pericolosi e ostici playoff.
Pronti, via e già dalla prima giornata si respira aria di derby pugliese con i ragazzi di mister Rizzo che sono ospiti sull’insidioso campo della Virtus Francavilla: nonostante le difficoltà della vigilia, il Lecce non sfigura anzi, conduce per larghi tratti della partita dimostrando grande forza e padronanza di gioco tra le maglie avversarie.
Dopo un buon primo tempo, in cui hanno sfiorato più volte il gol del vantaggio con le incursioni di Caturano e i tiri dalla distanza dei centrocampisti, i giallorossi si portano meritatamente in vantaggio con Di Piazza (migliore in campo) che, servito da Mancosu, mette dentro il pallone dell’1-0.
Nonostante la rete, il Lecce continua a spingere forte sull’acceleratore, pressando costantemente i difensori avversari e creando sempre più occasioni da gol per chiudere definitivamente la gara: dopo il palo colpito al 70esimo da Sicurella per la Virtus Francavilla, l’opportunità più ghiotta per mettere in cassaforte i tre punti si presenta a pochi minuti dal termine con Ferreira Costa che con il suo diagonale prende il secondo legno della partita.
Quando, ormai, sembrava finita, la squadra di casa si getta disperatamente nell’area avversaria alla ricerca del gol del pareggio e, in “Zona Cesarini”, Abruzzese di sinistro regala l’1-1 ai suoi.
Un solo punto, dunque, per il Lecce che ritorna a casa con l’amarezza in bocca per non essere riuscita a vincere la prima gara della stagione e con il rimpianto di non aver saputo gestire la palla e difendere con attenzione gli ultimi istanti del match. Se da una parte il pareggio sa di beffa per tutte le occasioni create, dall’altra si festeggia per l’aver agguantato una partita quasi persa grazie ancora al cinismo e alla qualità di Abruzzese, sempre più uomo squadra.



lunedì 14 agosto 2017

UFFICIALE: Benassi del Torino passa alla Fiorentina


Grandissimo colpo della Fiorentina che, dopo un inizio difficile di calciomercato apertosi con le cessioni eccellenti e le dichiarazioni di vendita del club da parte dei Della Valle, si assicura uno dei centrocampisti più completi e forti in prospettiva della nostra Serie A, di sicura affidabilità e talento: Marco Benassi, nonché capitano della Nazionale Under21. L'affare, andato in porto in un lampo, è stato chiuso dal direttore Corvino sulla base di 10 milioni più bonus; un prezzo, a detta di molti, giudicato troppo basso per le caratteristiche del giocatore, a cui saranno affidate le chiavi del centrocampo viola a causa degli addii di Borja Valero e Vecino, entrambi partiti in direzione Inter. Il classe 94', dunque, lascia Torino dopo aver raccolto 85 presenze condite da 11 gol, di cui addirittura 5 nell'ultima annata. A favorire il suo trasferimento alla società gigliata c'è stato un pessimo rapporto con l'allenatore Mihajlovic che non lo vedeva di buon occhio, giudicandolo inadatto a ricoprire il ruolo di mediano in un centrocampo a due. Ciò, unito a prestazioni troppo discontinue e altalenanti nell'ultima fase di stagione con la maglia granata, tanto da aver perso il posto da titolare, ha dato il via libera all'operazione con i dirigenti della Fiorentina che non si sono fatti scappare l'opportunità di ringiovanire la rosa con un profilo di primo livello, giovane e perfetto per il gioco di Pioli.

domenica 13 agosto 2017

UFFICIALE: Bernardeschi firma con la Juventus


Dopo una lunga ed estenuante trattativa durata più di un mese, finalmente Federico Bernardeschi è diventato un nuovo calciatore della Vecchia Signora e, quindi, potrà coronare il suo sogno di vestire i colori bianconeri per almeno una stagione. L'affare, andato in porto la scorsa settimana, si è concretizzato grazie all'ausilio di diversi intermediari e al lavoro sottotraccia di Marotta e Paratici che regalano ad Allegri, dopo Douglas Costa, un nuovo innesto in attacco che chiude, momentaneamente, ai possibili arrivi di Schick e Keita, finito nel mirino dell'Inter come possibile sostituto di Perisic.
A differenza del brasiliano, l'ex Fiorentina è un profilo molto interessante: giovane, italiano, di ottima prospettiva e il preferito dall'allenatore a causa della sua duttilità: infatti può occupare tutte le posizioni dietro la prima punta come dimostrato nell'ultima stagione con Paulo Sousa che lo ha schierato spesso trequartista o come Di Biagio che, nell'Europeo Under 21, lo ha usato su entrambe le fasce con ottimi risultati.
Il classe '94 sbarca a Torino, firmando un contratto quinquennale fino al 2022 a 4 milioni a stagione; mentre nelle casse della società gigliata finiranno 40 milioni di euro più un 10% di futura rivendita, per un massimo di 5 milioni. Una somma, secondo i maggiori giornali sportivi e il parere dei tifosi, giudicata molto alta per un giocatore che, nonostante le grandi potenzialità, pecca di esperienza a livello internazionale, non avendo mai calcato il palcoscenico della Champions League.
Nonostante nelle ultime ore si vociferasse che Bernardeschi avesse vestito la casacca numero 10, lasciata senza padrone per troppo tempo dopo l'addio di Pogba, il carrarese ha scelto, di comune accordo con la società, il numero 33, giudicandosi non pronto per indossare una maglia così importante, senza prima averla meritata sul campo.  
Una decisione apprezzata a gran voce da tutti i tifosi bianconeri, curiosi di vedere all'opera l'emiliano che, a detta di molti, potrebbe diventare il nuovo Baggio.

UFFICIALE: Lemina e Rincon lasciano la Juventus



Nuove avventure per Mario Lemina e Thomas Rincon che, dopo stagioni sfortunate passate all'ombra della Mole senza mai convincere, ripartono rispettivamente dal Southampton in Premier League e dal Torino di Mihajlovic, con la voglia di rilanciarsi e di tornare a recitare un ruolo di primo piano nel centrocampo come ai tempi del Marsiglia e del Genoa, dove avevano attirato su di sé l’interessamento delle inglesi e della Roma.
Il classe 88’, dopo uno scudetto e una Coppa Italia, passa ai granata con la formula del prestito oneroso a 3 milioni di euro con obbligo di riscatto fissato a 8 al raggiungimento delle 15 presenze; mentre il gabonese saluta la Vecchia Signora per 18 milioni più 2 di bonus.
Rincon e Lemina si sono detti entusiasti e vogliosi di ripagare gli sforzi economici fatti per entrambi: il primo sarà il sostituto di Benassi, passato alla Fiorentina per 10 milioni più bonus, e avrà il compito di recuperare un’infinità di palloni sulla mediana con grinta e cattiveria in favore del reparto avanzato; il secondo sarà l’indiziato numero uno per dare, oltre alla sostanza, anche più qualità in mezzo al campo per i Saints, che puntano a qualificarsi per l’Europa League.
Con queste due operazioni la Juventus si “libera” di due esuberi, mai incisivi da quando sono arrivati, con l’obiettivo di regalare al tecnico Allegri quel centrocampista di spessore tanto voluto e cercato, ma non ancora arrivato.

venerdì 11 agosto 2017

UFFICIALE: Neymar al Psg per 220 milioni di euro


Dopo mesi di indiscrezioni e voci di mercato, finalmente la telenovela Neymar è giunta al termine con il brasiliano che ha lasciato il Barcellona per accettare la ricca proposta offertagli dalla Francia (30 milioni di euro all’anno). Infatti, il club parigino, dopo una stagione fallimentare in cui ha perso il titolo a favore del Monaco, vuole tornare ad imporsi in campo nazionale, con l’obiettivo di vincere anche la Champions League.
Un messaggio chiaro quello mandato dallo sceicco Al-Khelaifi che, per impaurire le dirette concorrenti al titolo, ha investito un’enorme cifra per accaparrarsi uno dei migliori giocatori al mondo: 220 milioni, corrispondenti al valore della clausola rescissoria e finiti nelle casse dei blaugrana per cercare di sostituire nel migliore dei modi l’ex Santos.
Con tale cifra, Neymar diventa il giocatore più pagato nella storia del calcio, superando dopo solo una stagione il trasferimento record di Pogba al Manchester United per 120 milioni. Per aggirare il problema del fair play finanziario, il Psg ha escogitato un vero e proprio piano malefico, dando allo stesso giocatore la medesima cifra attraverso la Qatar Sports Investments. Ciò comporterà al club francese un pagamento tra i 100 e i 120 milioni di euro per la tassa sul trasferimento.
I motivi dell’addio dell’ex numero 11 (ora vestirà la 10) al Barcellona riguardano soprattutto il forte dualismo con Messi che, negli anni in Catalogna, ha sempre avuto un ruolo più importante dell’ex Santos, rubando la scena con le sue giocate al 25enne desideroso di vincere il Pallone d’Oro. Un riconoscimento che, molto probabilmente, avrebbe più opportunità di vincere al Psg, dove sarebbe il leader della squadra e dell’intero campionato, senza essere nascosto dalla qualità di Ronaldo e Messi.
Ma dietro tutto ciò, la vera motivazione sembra girare attorno al denaro che guadagnerà sia il giocatore, che lo stesso padre a cui è stata garantita una ricca percentuale sul trasferimento del figlio. Neymar firmerà un quinquennale fino al 2022 alla folle cifra di 30 milioni di euro a stagione.
Il Barcellona, ferito da questo colpo a sorpresa, si prepara a sostituire il 25enne con due/tre colpi di assoluto livello: i soldi della clausola, oltre ad un difensore che corrisponde al profilo di Inigo Martinez, saranno investiti su Philippe Coutinho del Liverpool, finito fuori dagli schemi di Jurgen Klopp, o su Ousmane Dembelè del Borussia Dortmund che, negli ultimi giorni, non si è presentato agli allenamenti del club tedesco.



domenica 16 luglio 2017

UFFICIALE: Bonucci al Milan per 40 milioni


Clamoroso colpo del duo Fassone-Mirabelli che, come un fulmine a ciel sereno, sorprende l’intero mondo del calciomercato, regalando al tecnico Vincenzo Montella un giocatore di prima fascia, considerato tra i migliori nel suo ruolo e simbolo della mostruosa difesa bianconera. Un’indiscrezione lanciata pochi giorni fa da Sport Mediaset che raccontava di un forte interessamento da parte della società rossonera e di un prima offerta di 40 milioni più De Sciglio e Romagnoli.
Una proposta senza riscontri, anche se la trattativa teneva banco già da diverse settimane: decisiva la volontà del giocatore di cambiare aria sia a causa della malattia del figlio e, quindi, la necessità di non poter lasciare l’Italia, sia a causa dei continui litigi con Allegri (tribuna nella trasferta di Oporto) e dei screzi con i compagni all'interno dello spogliatoio di Cardiff. Di fronte a ciò, Marotta e Paratici, in linea con la decisione dello stesso allenatore di privarsi del numero 19, hanno incontrato l’agente del ragazzo per chiudere in fretta e furia questa pesante trattativa.
L’ex Juve ha firmato un contatto quadriennale a 8 milioni più due di bonus, diventando, dunque, il giocatore più pagato della Serie A alle spalle di Higuain e Dybala. Da una parte, il Milan, con questo splendido colpo di mercato, si candida ad essere l’antagonista numero uno proprio della Juventus, andando ad indebolire una diretta avversaria al titolo e assicurandosi uno dei difensori più forti al mondo per carisma, grinta, personalità e gioco. Dall’altra, la Vecchia Signora perde un leader e uno dei punti di riferimento dello spogliatoio bianconero, lasciando un buco importante all'interno dell’ormai finita “BBC”.
Il lato positivo è che, dalla sua cessione, i campioni d’Italia ricaveranno circa 40 milioni di euro cash (da definire ancora i bonus), utili per sostituirlo al meglio con un profilo più giovane ma attento e forte in difesa. L’addio di Bonucci lascia una ferita aperta nel cuore dei tifosi juventini che vedevano in lui una bandiera e un possibile capitano dopo il ritiro di Buffon. Sorridono, invece, i sostenitori rossoneri che, dopo anni passati all'ombra delle più forti e dimenticati dalle big internazionali, vedono in questa nuova società la voglia di lasciare subito l’impronta, portando a Milano, oltre a giovani prospettive dalle belle speranze (vedi Andrè Silva), anche giocatori di caratura mondiale.

giovedì 13 luglio 2017

UFFICIALE: E' fatta per Douglas Costa alla Juventus


Finalmente, dopo il sonno profondo di Giugno, la Juventus inizia a piazzare i primi colpi di questa sessione estiva di mercato, andando a puntellare la rosa nei vari reparti e allungando la panchina con scelte di prima categoria. Marotta, proprio nelle scorse ore e, grazie al lavoro sporco dell’intermediario Branchini, è volato a Monaco di Baviera per limare i dettagli della trattativa per Douglas Costa con il presidente del Bayern Monaco Rummenigge. L’ormai ex Bayern, sbarcato a Caselle nella giornata di ieri, ha sostenuto le visite mediche questa mattina e già da domani si allenerà con i nuovi compagni ed entrerà a far parte dello scacchiere di mister Allegri. Nome, quello del brasiliano, che risponde esattamente all’identikit fortemente voluto dallo stesso allenatore, che ha richiesto un’ala capace di giocare su entrambe le fasce e in grado di saltare l’uomo per creare superiorità numerica, sfruttando le sue ottime doti di corsa e tecnica, entrando verso il centro del campo per tentare la conclusione da fuori con il suo mancino al veleno. L’interessamento verso l’ex Shakhtar si è concretizzato con un prestito annuale a 6 milioni di euro con obbligo di riscatto (in base al numero di gol e agli obiettivi di squadra) fissato a 40 milioni. Un’operazione che va a rinforzare gli ottimi rapporti stabiliti tra le due società che, a ogni calciomercato, si “scambiano” i propri gioielli: vedi i vari Vidal, Coman e Benatia. Il Bayern, dal canto suo, ha subito sopperito alla partenza del 26enne, “pescando” dal Real Madrid lo scontento James Rodriguez con la formula del prestito oneroso a 10 milioni con diritto di riscatto a 60 milioni di euro.
Douglas Costa, giudicato perfetto nel 4-2-3-1, percepirà 6 milioni netti a stagione e, molto probabilmente, sceglierà di vestire la maglia numero 11, rimasta alla storia sotto il nome di un certo Pavel Nedved.
La Juventus, in attesa dell’ufficialità di Schick, parte subito con il botto, regalando al campionato un top player di sicura qualità, panchinaro con Carlo Ancelotti la scorsa stagione, ma titolare e convincente sotto la gestione di Pep Guardiola, mettendo in secondo piano i buoni acquisti del Milan, la voglia di tornare grande dell’Inter e l’obiettivo del Napoli di vincere lo scudetto.


lunedì 10 luglio 2017

Fiorentina, Della Valle vendono la società?!


Era il pomeriggio del 26 Giugno quando la famiglia Della Valle ha dichiarato cedibile la società attraverso un comunicato stampa. Decisione accolta con grande entusiasmo dalle parti di Firenze con gli stessi tifosi che, già da anni, avevano espresso la loro voglia di cambiare patron, accusato di intervenire sul mercato con la metà dei soldi incassati dalle cessioni e non portando mai in squadra nomi di una certa caratura internazionale. La situazione è davvero sfuggita di mano quando, nelle ultime ore, i possibili addii dei "big" come Bernardeschi, Borja Valero, Ilicic e Kalinic hanno fatto indispettire non poco i sostenitori della Viola, che hanno iniziato a mostrare striscioni e intonare cori contro la stessa proprietà e il ds Corvino.
In attesa di capire chi sarà colui che deciderà di fare il passo in avanti per investire su una società sempre di prima fascia, il mercato continuerà con il direttore sportivo incaricato di piazzare i vari giocatori a prezzi esorbitanti: si parla di un tesoretto di circa 100 milioni di euro, abbastanza per poter costruire una squadra da Europa League. Bernardeschi, alla luce dell'ottimo Europeo disputato con l'Under21, sarà venduto per una cifra non inferiore ai 40-45 milioni di euro e la Juventus sembra essere pronta a mettere sul piatto tale somma più qualche contropartita tecnica come Rincon, pur di avere il forte esterno di Carrara. Borja Valero, invece, vestirà la maglia dell'Inter con la Fiorentina che dovrebbe incassare tra i 5 e 7 milioni di euro. Ilicic, seppur identificato dalla Sampdoria di Ferrero come il sostituto di Luis Muriel (accordo già raggiunto con il Siviglia), è volato a Bergamo per provare una nuova avventura europea con l'Atalanta; mentre Kalinic è fortemente corteggiato dal Milan, che cerca un altro attaccante dopo gli acquisti di Andrè Silva dal Porto e di Franco Borini dal Sunderland. La base da cui partire è di 25 milioni che potrebbero lievitare fino a 30. Un altra uscita importante potrebbe condurre al nome di uno tra Badelj, voluto dalla Lazio in caso di cessione di Biglia, e Vecino, che per 24 milioni potrebbe anche salutare. Blindati Chiesa e Astori (nuovo capitano), il mercato in entrata ha portato due nuovi innesti: Vitor Hugo come sostituto di Gonzalo Rodriguez in difesa e Eysseric come trequartista dopo una buona stagione con il Nizza.

Sarà sicuramente un'estate movimentata quella della Fiorentina, scatenata non solo dalle solite cessioni di ogni anno, ma anche da una proprietà che l'abbandona dopo averla presa in mano e fatta risalire dalla Lega Pro.

giovedì 29 giugno 2017

Europei under21: Fine della corsa, azzurrini battuti


Termina così l'avventura degli azzurrini nell'Europeo di categoria, costretti ad alzare bandiera bianca di fronte ad una Spagna nettamente più forte. Dopo un primo tempo giocato ad armi pari, in cui a tratti erano riusciti ad imporsi, sfiorando più volte il gol del vantaggio con Bernardeschi e Pellegrini, i ragazzi di mister Di Biagio sono entrati in campo nella seconda frazione con meno determinazione e, causa il troppo nervosismo e l'espulsione di Gagliardini, hanno subito la rete dell'1-0 al primo vero tiro in porta della "Furie Rosse".
Mentre ci si aspettava un Asensio in gran spolvero e la pericolosità di Deulofeu sulla fascia, a punire la difesa azzurra sono stati i tiri dalla distanza del cecchino Saul Niguez, centrocampista dell'Atletico Madrid, che, praticamente da solo, ci manda a casa dopo aver insaccato il pallone in porta per ben tre volte. A nulla serve, dunque, l'ottima prestazione dei primi 45 minuti, cancellata da uno svarione incredibile di attenzione della ripresa, in cui ci siamo fatti quasi umiliare, lasciando spazi per i contropiedi e le qualità tecniche degli avversari.
Resta amarezza per questa sconfitta: dopo il gol del pareggio firmato ancora una volta Bernardeschi, c'era nell'aria la sensazione di poter portare a casa la vittoria anche con un uomo in meno. Alla lunga, però, la stanchezza accumulata dalla partita contro la Germania, la tecnica, la freschezza e l'esperienza degli uomini del ct Celades hanno fatto la differenza con la Spagna che è andata dilagando, trascinata da un super centrocampo.
Saluta, dunque, una delle migliori squadre azzurre di sempre che, dopo essere passata prima nel suo girone, ha dovuto inchinarsi ad una vera e propria corazzata ma, come hanno detto Calabria e lo stesso Di Biagio nel dopo partita, usciamo a testa alta, orgogliosi di ciò che abbiamo fatto e fieri di aver rilanciato il calcio italiano che, ora, può contare su giovani di ottima prospettiva.
La chiave per ripartire è quella di puntare su questi giocatori che, come ci ha raccontato quest'Europeo, sono il futuro della Nazionale per costruire nuovi successi in campo internazionale e per recitare, dopo tanti anni, un ruolo importante anche nei Mondiali.


mercoledì 28 giugno 2017

Calciomercato Inter - Idee di mercato


Dopo la rivoluzione societaria, l’Inter si è messa subito al lavoro per garantire ai tifosi una base solida su cui impostare la prossima stagione. Con gli arrivi di Luciano Spalletti sulla panchina e di Walter Sabatini come nuovo direttore sportivo, dalle parti di Milano c’è voglia di tornare ai grandi livelli del calcio italiano e internazionale. Prima di mettere mano al portafogli, la parola d’ordine, almeno fino al 30 giugno, sarà quella di vendere tutti gli scarti delle passate annate e rimpiazzarli con innesti di un certo livello. Ecco perché, nonostante i tanti nomi accostati ai nerazzurri, il mercato in entrata è fermo e si aspettano offerte per sanare il fair play finanziario. Tra i possibili addii, si valuta il sacrificio di Ivan Perisic, esterno dalla spiccata dote tecnica e da un tiro al volo che gli ha permesso di segnare un certo numero di gol. Su di lui si parla di un interessamento del Manchester United di Mourinho che, oltre a convincerlo con la Champions League, è pronto a presentare un assegno da 40-45 milioni di euro. Negli ultimi giorni, ha chiesto informazioni anche il Psg che, in caso di addio di Lucas Moura (destinazione proprio Inter), potrebbe fare un pensierino per l’ex Wolfsburg. Dal canto suo, la società, dopo le parole di Spalletti che lo vorrebbe al centro del progetto, è indecisa sul da farsi, ma di fronte a 50 milioni potrebbe anche cercare un sostituto. Medel è sul punto di partenza con il Boca Juniors pronto a portarlo in Argentina; così come Santon, voluto da Mancini, che ha diverse estimatrici, sia in Italia che, soprattutto, in Inghilterra, dove il Crystal Palace si sarebbe offerto per consegnargli le chiavi della fascia destra. Lo stesso dicasi per i mai esplosi Ranocchia e Nagatomo. Il difensore italiano, dopo una discreta stagione in Premier League con l’Hull City, sarà mandato direttamente via o in prestito con diritto di riscatto; mentre il giapponese sembra essere giunto al capolinea della sua esperienza con la maglia dell’Inter. Altri sacrifici importanti, che potrebbero portare parecchi introiti nelle casse di Sabatini, conducono ai nomi di Brozovic, sul quale si è tuffato lo Zenit di Mancini; Murillo, conteso tra Monaco e Valencia; Banega, ad un passo dal ritorno al Siviglia; e Gabigol. Il centroavanti del Brasile, con il quale ha vinto anche un’Olimpiade, è stato davvero un flop con Pioli che, nella scorsa stagione, gli ha concesso pochissimi minuti in campo. Poiché ci sono ancora dubbi sul suo rendimento e sulla sua condizione fisica, sarà “parcheggiato” a qualche club in modo tale da prendere confidenza con il calcio europeo e accumulare prestazioni importanti. Il Las Palmas di De Zerbi sembra essere il club più accreditato per accaparrarsi il talentino nerazzurro, sperando che, già dalla prossima stagione, dimostri di valere quei 30 milioni spesi lo scorso anno.
Mentre sul fronte cessioni l’Inter è molto attiva, il mercato in entrata è ancora fermo anche se i possibili neo-acquisti non tarderanno ad arrivare. Per ora, le trattative in piedi sono solo due: Borja Valero e Skriniar. Il centrocampista della Fiorentina è una precisa richiesta di Spalletti, che lo considera un ottimo play basso per carisma e sviluppo del gioco. Sabatini ha sia un accordo con lo stesso giocatore per 3 milioni di euro in tre anni, che la forte volontà dello spagnolo di lasciare Firenze per affrontare una nuova avventura. D’altro canto, la Fiorentina vuole monetizzare al massimo ed ecco perché chiede 10 milioni contro i 5 offerti dall’Inter. La trattativa procede, ma la sensazione è che il mister possa contare sul 32enne già a inizio luglio. Stesso destino lo dovrebbe avere Skriniar, per il quale siamo ai dettagli: alla Samp andranno 25 milioni di euro, compreso il cartellino dell’ex Pescara Gianluca Caprari, che rimpiazzerà l’altro partente Luis Muriel, direzione Siviglia.


lunedì 26 giugno 2017

Europei under21: Il cielo è azzurro, Italia in semifinale!


La Nazionale under 21 riesce nell'impresa di battere la Germania e, grazie anche alla contemporanea vittoria della Danimarca ai danni della Repubblica Ceca per 4-2, si qualifica alla semifinale in cui affronterà la fortissima Spagna, già data per vincitrice.
Mister Di Biagio sfata le attese dei giorni prima e schiera in campo una formazione inedita, con la scelta tecnica di rinunciare dal primo minuto a Petagna, punta di peso, per affidarsi alla velocità di Chiesa e Berardi sulle fasce e alla tecnica di Bernardeschi come "falso nove" sì da sfruttare al meglio le occasioni di contropiede. L'idea del mister di far male alla Germania non appena perdeva palla, è stata ripagata dal lavoro sporco del centrocampo, trascinato da un super Gagliardini che, oltre ad oscurare le giocate di Meyer e Weiser, apriva gli spazi con i suoi perfetti lanci sugli esterni; da Benassi e Pellegrini, fondamentali nello sviluppo dell'azione: tanta corsa, ottimi inserimenti e anche potenti tiri dalla distanza che hanno impensierito non poco l'estremo difensore tedesco.
Grande attenzione da parte della difesa con Conti che limita benissimo il talento Gnabry; Caldara e Rugani che anticipano sempre Selke, non facendogli toccare palla; e Barreca che spinge sulla fascia, sovrapponendosi a Chiesa e mettendo dentro l'area di rigore dei cross interessanti.
"Man of the Match" Bernardeschi che, in un ruolo non suo, si sacrifica come tutto l'attacco per portare pressing sin dall'inizio della manovra sui difensori tedeschi, difende palla, illumina il gioco e, al primo pallone utile, insacca dentro il gol della vittoria e del passaggio del turno. Berardi, purtroppo, nonostante la grande generosità, non riesce ad accendersi; mentre Chiesa dimostra ancora una volta tutte le sue qualità, saltando l'uomo e correndo avanti e dietro lungo la fascia, arretrando anche in fase difensiva.          
La prova di ieri sera dà segno del grande amore per la maglia e delle grande qualità delle nostre squadre che, nonostante siano sfavorite e "derise" dagli stessi tifosi, riescono sempre a dare il meglio di sé nelle partite che contano, non mollando mai di un centimetro. 

Adesso, conquistato questo traguardo, è l'ora di non vanificare la bella prestazione contro la Germania, ma di dare continuità a questa vittoria, inseguendo un altro traguardo: quello di battere la Spagna in semifinale, ribaltando di nuovo i pronostici della vigilia.

venerdì 23 giugno 2017

Europei under21: l’Italia crolla contro la Repubblica Ceca


Clamorosa sconfitta da parte degli azzurrini  che, perdendo 3-1, si fanno agganciare al secondo posto in classifica proprio dai cechi, mettendo in serio pericolo il discorso semifinale. I ragazzi di mister Di Biagio, nonostante il grande talento e una squadra considerata tra le più forti di sempre, non riesce ad incidere, mostrando un gioco collettivo che fatica a vedere in campo una Nazionale bella, oltre che concreta. Bernardeschi e Berardi tradiscono le attese della vigilia e cercano molto spesso di risolvere la partita con azioni individuali fine a se stesse. Il centrocampo, con Grassi dal primo minuto, mostra una pessima condizione fisica, arrivando sempre dopo sulle seconde palle. Conti e Calabria soffrono sulle fasce, mentre in difesa Ferrari scricchiola troppo e, accanto a Rugani, si sente la mancanza di Caldara.
Dopo un primo tempo sterile e senza ritmo, nel secondo tempo, grazie all’ingresso di Federico Chiesa, l’Italia prende coraggio, alza il proprio baricentro e inizia a rendersi pericolosa con gli spunti delle ali e i cross al veleno del figlio d’arte, tanto che, al 70′, Berardi la insacca dentro riagguantando il match. La squadra, galvanizzata dalla rete, spinge per portare a casa i 3 punti, ma, alla fine, la Repubblica Ceca chiude le danze segnano due gol nel giro di 15 minuti.
Assoluto colpevole della serata Gigio Donnarumma che, nonostante le capacità notevoli e la grande stazza fisica, si dimentica di respingere anche i tiri più semplici, a dimostrazione del momento non facile che sta vivendo con la tifoseria rossonera dopo il mancato rinnovo di contratto con il Milan. Al termine del match, Di Biagio si è preso tutte le colpe del caso, rimproverandosi il fatto di aver cambiato troppo rispetto alla prima partita con la Danimarca. Ora, testa alla Germania, come ha detto Petagna nel post- partita, dove ci si aspetta un’Italia cattiva e rabbiosa già dai primi minuti, con la voglia di aggredire l’avversario per conquistare un posto nelle semifinali del torneo.


martedì 20 giugno 2017

Europei under21: Danimarca battuta, Italia prima nel girone


Gli azzurrini allenati da Gigi di Biagio non deludono le aspettative della vigilia e si impongono sulla Danimarca per 2-0, senza grossi problemi in fase difensiva.
Dopo un primo tempo giocato male, in cui il ritmo della partita era dettato da un lento e sterile possesso palla, la Nazionale italiana è entrata in campo nella ripresa con la voglia e la cattiveria giusta per chiudere il match e portare a casa i tre punti. I ragazzi di Di Biagio hanno dimostrato una condizione fisica e un patrimonio tecnico invidiabile, migliorato dai minuti accumulati durante la stagione appena passata con i rispettivi club di appartenenza. Danimarca che, dal canto suo, ha cercato in tutti i modi di mettere in difficoltà una squadra nettamente superiore, provando a concludere in porta nelle rare occasioni concesse loro.
La partita si sblocca con un bellissimo gol in rovesciata di Lorenzo Pellegrini che, dopo aver esordito con l’Italia maggiore di Ventura, timbra il suo nome nel taccuino dei marcatori, mettendo in discesa la gara. Con il passare dei minuti, la Danimarca, in cerca della rete del pareggio, lascia spazi e concede il contropiede alle veloci ali azzurre (su tutte Bernardeschi e Chiesa). Proprio il figlio d’arte subentra dalla panchina e all’86’ effettua un cross teso verso l’area piccola con Andrea Petagna che, dopo aver vinto un duello fisico, è il più lesto di tutti a mettere dentro il gol del definitivo 2-0.
All’interno della partita c’è anche da documentare lo spiacevole episodio del lancio di banconote false verso la porta di Donnarumma che, pochi giorni prima, ha rifiutato il contratto con il Milan, preferendo una nuova avventura vincente al progetto dei rossoneri.
Questa vittoria consegna non solo il primo posto nel girone C insieme alla Germania, ma anche fiducia e morale all’interno dello spogliatoio e la consapevolezza di poter arrivare con questa squadra fino alla finale del 30 Giugno.

lunedì 19 giugno 2017

Milan, Donnarumma rifiuta un super contratto


Clamorosa notizia arrivata nel pomeriggio di ieri, quando l'estremo difensore del Milan, Gigio Donnarumma ha rispedito al mittente l'offerta di rinnovo a 5 milioni di euro a stagione. Una somma che è oro colato per un portiere 18enne, a dimostrazione di quanto il Milan puntasse su di lui per farlo diventare, oltre che il portiere titolare per innumerevoli anni, anche una bandiera del club rossonero. Se il classe '99 avesse accettato, sarebbe diventato il terzo portiere più pagato al mondo, dietro soltanto a Manuel Neuer e David De Gea e il primo in Italia, superando anche Gianluigi Buffon. Così, dunque, non sarà, sia a causa della volontà dello stesso giocatore, cresciuto proprio nel vivaio milanese, ma soprattutto, a causa della furbizia del suo procuratore Mino Raiola che, quando vede la possibilità di guadagnare, cerca in tutti i modi di convincere il proprio assistito a cambiare casacca. Dopo poche ore, è intervenuto il direttore sportivo Fassone, identificando, in quella di Donnarumma, una scelta definitiva che, comunque, non fermerà il Milan, pronto a dare fiducia ad un altro giovane di grande prospettiva come Plizzari o a intervenire sul mercato per cercare un nuovo numero 1: tra i nomi più interessanti, circola quello di Neto, secondo portiere della Juventus, che fa gola a tante squadre, senza dimenticare Reina, se andrà via da Napoli, e il sempre giovane Perin del Genoa. Ora, resta da vedere come si muoverà la società nei confronti del giocatore, che ha un contratto in scadenza nel 2018: se sarà venduto in questa sessione di mercato al miglior offerente (si parla di Real Madrid per lui) o se sarà relegato in tribuna per la tutta la prossima stagione. In attesa di conoscere il suo futuro, una cosa è certa: nel Milan che sta nascendo, di sicuro non ci sarà Donnarumma.

domenica 18 giugno 2017

UFFICIALE: Hèctor Moreno è della Roma


Con l'arrivo di Eusebio di Francesco sulla panchina della Roma e con la nomina di Monchi come nuovo direttore sportivo, la società ha mandato un messaggio chiaro al campionato con l'obiettivo di lottare per lo scudetto o, quanto meno, di confermare il secondo posto della scorsa stagione, spegnendo la voglia di rivalsa delle milanesi. Il ds, appena sbarcato a Trigoria dopo l'esperienza vincente al Siviglia, ha piazzato il primo colpo di questa sessione estiva di mercato, assicurandosi le prestazioni del difensore 29enne Hèctor Moreno, capitano della Nazionale messicana. Dopo due stagioni passate in Olanda con la maglia del Psv, con il quale ha vinto anche un campionato, si legherà ai giallorossi per i prossimi 4 anni, garantendo alla difesa romana una maggiore esperienza a livello internazionale. Il classe '88 era da tempo un pallino di Monchi che, finalmente, è riuscito a portarselo a casa, trovando l'accordo con l'ex società del giocatore per 5,7 milioni. Dopo la Confederation Cup con il Messico, anteprima dei Mondiali in Russia del 2018, si aggregherà ai nuovi compagni ad Agosto e sarà disponibile sin dalle prime date del ritiro. Ennesimo colpo della Roma in questi anni in difesa, sintomo che nella Capitale vogliano seguire il modello Juventus per provare a vincere qualcosa di importante in Italia.

Calciomercato Juventus, Douglas Costa e Keita ad un passo


Passi avanti nella trattativa per il 26enne brasiliano del Bayern Monaco con Marotta e Paratici che, la prossima settimana, voleranno in Germania per presentare l'offerta decisiva. Dopo aver trovato l'accordo con il giocatore, che percepirà circa 6 milioni netti a stagione, si cerca di chiudere anche con il club del ragazzo intorno ai 40 milioni più bonus. La sensazione è che il 26enne sarà il secondo colpo di mercato, in attesa dell'ufficializzazione di Patrick Schick, facilitato anche dagli ottimi rapporti con il club bavarese dopo le trattative di Vidal, Coman e Benatia. Dotato di ottima tecnica e di uno splendido tiro dalla distanza, è l'uomo che, nelle ultime due stagioni, ha saltato l'avversario più volte di tutti, dimostrandosi pericolosissimo sia in contropiede, che entrando a partita in corso. La caratteristica che ha fatto innamorare la società bianconera è la sua capacità di saper giocare su entrambi i lati d'attacco con l'esterno destro che rimane la sua zona di campo preferita, dove può rientrare e far male con il suo mancino al veleno. L'unica pecca è il fatto che non segni molti gol (7 gol in 34 presenze nell'ultima stagione), ma la quantità di assist e quel pizzico d'imprevedibilità lasciano presagire bene per il suo futuro all'ombra della Mole.                   
Dall'altra parte, invece, è stato bloccato Keita Baldè Diao della Lazio, per il quale la Juventus è disposta a versare nelle casse del club biancoceleste 20 milioni di euro, nonostante il giocatore vada in scadenza tra un anno. Su di lui c'era da tempo anche il Milan che, però, ha dovuto frenare a causa della volontà del senegalese di vestire il bianconero nella prossima stagione.

martedì 13 giugno 2017

UFFICIALE: Andrè Silva è un nuovo attaccante del Milan


Dopo Musacchio, Kessiè e Rodriguez, la società piazza un nuovo colpo che risponde al nome della punta portoghese Andrè Silva. Già da una settimana si parlava di lui come tra i possibili candidati a ricoprire il ruolo di numero 9 del Milan nella prossima stagione, ma niente faceva presagire a una chiusura dell'affare in così poco tempo: decisivo, infatti, un summit tenutosi ieri sera, all'oscuro da tutte le telecamere, tra Fassone, Mirabelli, il giocatore e il suo agente Jorge Mendes. Il classe '95 è arrivato questa mattina a Milanello dove ha svolto le visite mediche e firmato un contratto che lo legherà al club rossonero per i prossimi cinque anni. Nonostante la richiesta iniziale del Porto di 60 milioni di euro come da clausola rescissoria, la dirigenza è riuscita a strappare il sì della società a una cifra intorno ai 40 milioni di euro (da vedere se ci saranno dei bonus o se si verserà sin da subito l'intera somma). Un grande acquisto per la squadra allenata da Montella che si assicura uno dei più importanti centroavanti del futuro e del panorama mondiale. Le sue ottime doti tecniche, unite a una grande fisicità e a uno spiccato senso del gol (per lui 24 gol in 58 presenze con la maglia dei "Dragoes"), gli hanno permesso l'ingresso in Nazionale e hanno attirato su di sé l'interessamento dei top club europei, rinforzato anche dai complimenti ricevuti pochi mesi prima da un certo Cristiano Ronaldo, suo connazionale.

Finale Primavera, l'Inter di Vecchi è Campione d'Italia


Ottima prestazione da parte dei giovanissimi dell'Inter allenati da Vecchi che, dopo aver battuto ai quarti il Chievo 2-1 e in semifinale gli ex campioni della Roma per 1-0, sollevano il trofeo "Giacinto Facchetti" nella sua 55esima edizione. Sul prato verde del Mapei Stadium, si sono contese la coppa la Fiorentina allenata da Guidi e l'Inter di Vecchi. Pronti, via e la partita si sblocca subito al 18esimo in favore dei nerazzurri grazie a un colpo di testa su calcio d'angolo del difensore belga Vanheusden. Dopo il gol, la Fiorentina perde campo, accusa il colpo, non reagisce e, nel secondo tempo, subisce il raddoppio del solito Pinamonti che, di testa, insacca in rete il suo 19esimo gol stagionale. Utile solo per accorciare le distanze e per le statistiche il gol nel finale di Sottil su rigore. Vittoria schiacciante dei nerazzurri che, di fronte a loro, hanno trovato una Fiorentina alle corde, scarica e stanca dalle fatiche stagionali e dagli sforzi fatti negli scontri precedenti. Alla squadra di Guidi va comunque il merito di aver superato le aspettative, sconfiggendo avversarie più forti a livello qualitativo, vedi la Juventus di Kean in semifinale. Dall'altra parte, però, l'Inter può essere contenta del proprio percorso fatto in questa stagione, costellato anche da diverse soddisfazioni, come la vittoria in semifinale sulla Roma. Al termine della gara, è scoppiata la festa sia sul campo che sugli spalti, con la curva che ha iniziato ad applaudire e a ringraziare i giocatori e l'allenatore. Dopo la premiazione, interviste a Pinamonti sul suo futuro e a Vecchi che, fino all'ultimo, ha incitato la propria squadra. Dopo 5 anni, lo Scudetto Primavera ritorna ad essere di colore nerazzurro con la speranza da parte della società che, questo trofeo, sia l'inizio di tante altri successi.