Finalmente,
dopo il sonno profondo di Giugno, la Juventus inizia a piazzare i primi colpi
di questa sessione estiva di mercato, andando a puntellare la rosa nei vari
reparti e allungando la panchina con scelte di prima categoria. Marotta,
proprio nelle scorse ore e, grazie al lavoro sporco dell’intermediario
Branchini, è volato a Monaco di Baviera per limare i dettagli della trattativa
per Douglas Costa con il presidente del Bayern Monaco Rummenigge. L’ormai ex
Bayern, sbarcato a Caselle nella giornata di ieri, ha sostenuto le visite
mediche questa mattina e già da domani si allenerà con i nuovi compagni ed
entrerà a far parte dello scacchiere di mister Allegri. Nome, quello del
brasiliano, che risponde esattamente all’identikit fortemente voluto dallo
stesso allenatore, che ha richiesto un’ala capace di giocare su entrambe le
fasce e in grado di saltare l’uomo per creare superiorità numerica, sfruttando
le sue ottime doti di corsa e tecnica, entrando verso il centro del campo per
tentare la conclusione da fuori con il suo mancino al veleno. L’interessamento
verso l’ex Shakhtar si è concretizzato con un prestito annuale a 6 milioni di euro
con obbligo di riscatto (in base al numero di gol e agli obiettivi di squadra)
fissato a 40 milioni. Un’operazione che va a rinforzare gli ottimi rapporti
stabiliti tra le due società che, a ogni calciomercato, si “scambiano” i propri
gioielli: vedi i vari Vidal, Coman e Benatia. Il Bayern, dal canto suo, ha
subito sopperito alla partenza del 26enne, “pescando” dal Real Madrid lo
scontento James Rodriguez con la formula del prestito oneroso a 10 milioni con
diritto di riscatto a 60 milioni di euro.
Douglas
Costa, giudicato perfetto nel 4-2-3-1, percepirà 6 milioni netti a stagione e,
molto probabilmente, sceglierà di vestire la maglia numero 11, rimasta alla
storia sotto il nome di un certo Pavel Nedved.
La
Juventus, in attesa dell’ufficialità di Schick, parte subito con il botto,
regalando al campionato un top player di sicura qualità, panchinaro con Carlo
Ancelotti la scorsa stagione, ma titolare e convincente sotto la gestione di
Pep Guardiola, mettendo in secondo piano i buoni acquisti del Milan, la voglia
di tornare grande dell’Inter e l’obiettivo del Napoli di vincere lo scudetto.
Nessun commento:
Posta un commento