domenica 17 novembre 2019

Johan Cruijff, il “Profeta del Gol”


Era questo il titolo di un documentario realizzato dal grande Sandro Ciotti dedicato alla vita del “Pelè bianco” – così chiamato dal divino Gianni Brera in un suo articolo. Già, perché di soprannomi, epiteti e riconoscimenti, Johan Cruijff ne ha avuti per tutta la sua vita.
Il profumo della sua classe si sente ancora dalle parti di Amsterdam, come se fosse rimasto sempre lì, in quello stadio a lui intitolato, a spingere la sua squadra e ad incantare i tifosi con le sue magiche giocate. Era il connubio perfetto tra potenza ed eleganza, immensa delizia del calcio, tanto da essere considerato il secondo giocatore più forte del XX secolo dopo l’appunto sopracitato Pelè. Sebbene non ricoprisse un ruolo ben preciso, si occupava sia dell’impostazione della manovra che della fase di finalizzazione, sfruttando al massimo il suo dribbling ubriacante, la sua rapidità sullo stretto e la sua grande freddezza sotto porta. Parliamo di un assoluto genio del calcio.
Dai suoi primi calci al pallone, infatti, si vedeva già che sarebbe stato un predestinato: all’età di dieci anni entrò nelle giovanili dell’Ajax dove, nonostante le difficoltà economiche e la morte improvvisa del padre, si mise in mostra come uno dei migliori elementi della rosa che, quattro anni dopo, vincerà il campionato nella categoria Allievi. A 17 anni fece il suo debutto in Eredivisie, ma soltanto nel 1985, con l’arrivo in panchina del trentottenne Rinus Michels, divenne titolare inamovibile dei Lancieri. In occasione del funerale di quest’ultimo, Cruijff dirà: “Sia da calciatore, che da allenatore non c’è nessuno che mi abbia insegnato quanto lui. Ho sempre ammirato moltissimo la sua leadership”. Il nuovo credo tattico dell’Ajax, il cosiddetto “calcio totale” – in cui tutti dovevano essere in grado di giocare in qualsiasi zona del campo, facendo del pressing offensivo e della velocità di pensiero le loro armi principali – fu incarnato alla perfezione dal numero 14 olandese. Divenuto stella e catalizzatore della squadra, vincerà, al fianco di altre leggende come Krol, Rep, Muhren, per tre anni consecutivi, dal 1971 al 1973, tre Coppe dei Campioni e – a livello personale – due Palloni d’Oro.


A causa di diverbi con la società, nell’ottobre del ’73 si trasferirà al Barcellona dove, sempre sotto la guida di Michels, chiuderà la stagione seguente con la conquista della Liga, il secondo posto con l’Olanda ai campionati mondiali del 1974 e 32 reti all’attivo fra club e nazionale, tra cui la celebre rovesciata di tacco contro l’Atletico Madrid. Questa fu senz’altro la migliore annata nella carriera di Johan, che a fine stagione ricevette anche il suo terzo Pallone d’Oro in solo quattro anni.
Rimasto per cinque anni alla corte dei blaugrana, dopo due brevi parentesi in America con i L.A. Aztecs e i Washington Diplomats, e ancora in Spagna ma con il Levante, nell’81 tornò a vestire la maglia dell’Ajax: assieme ai giovani Frank Rijkaard e Marco Van Basten nelle seguenti due stagioni vincerà altrettanti campionati e una Coppa d’Olanda. In totale, nelle sue due esperienze con i Lancieri, mise a referto 275 partite di campionato, condite da 205 reti, prima di passare ai rivali del Feyenoord con cui, nella stagione successiva, al fianco della matricola Ruud Gullit, farà bottino pieno tra campionato e Coppa d’Olanda.


Ma il suo amore per il calcio non poteva di certo finire con un addio: e così, duecento giorni dopo il suo ritiro dall’attività agonistica, fu chiamato per la terza volta a guidare ancora il suo Ajax, stavolta non in campo ma in panchina, da allenatore. Fu così che arrivano i successi da tecnico: con i biancorossi rimase per tre stagioni, vincendo due volte la Coppa nazionale ma soprattutto, la Coppa delle Coppe dell’87, a distanza di quattordici anni dall’ultimo successo del club in campo europeo.
Nel 1988, come già fatto da calciatore, si sposterà nuovamente in Spagna per accettare la guida del Barcellona. Trovando in Josep Guardiola, Micheal Laudrup, Ronald Koeman e Hristo Stoickov i pilastri fondamentali della squadra, arricchirà la bacheca blaugrana con la vittoria di quattro Liga consecutive e della prima Coppa dei Campioni nella sua storia ai danni della Sampdoria di Vialli e Mancini. Successivamente, dopo otto anni lasciò i catalani a causa di nuovi dissidi con la società, che a quanto pare si rifiutò di acquistare Ryan Giggs e Zinedine Zidane. Fosse andata così, molto probabilmente, avremmo visto il più grande Barcellona di tutti i tempi. Inoltre, questa fu la seconda ed ultima esperienza in panchina per Cruijff, il quale, dopo questi undici anni divisi fra Amsterdam e Barcellona, non allenò più nessun club.
Le sue due più grandi passioni furono il calcio e il fumo. La prima gli diede tutto, la seconda glielo tolse. E così, Il 24 Marzo 2016, all’età di sessantotto anni, Johan Cruijff chiuse gli occhi per l’ultima volta per poi riaprirli, lassù, dove ancora oggi, gli occhi dei calciatori dell’Ajax lo cercano prima di scendere in campo.

giovedì 26 settembre 2019

Spal-Lecce 1-3, Mancosu e Calderoni firmano il successo giallorosso


Il Lecce trova la sua seconda vittoria consecutiva in trasferta e sale a 6 punti in classifica, battendo per 3-1 la Spal grazie alla rete di Calderoni e alla prima doppietta in Serie A di Mancosu.
Dopo la batosta subita in casa contro il Napoli, il Lecce è chiamato al riscatto e si prepara ad affrontare una delle partite più importanti della stagione in ottica salvezza, puntando sulle qualità di Mancosu e Falco al fianco della fisicità e del fiuto del gol di Babacar, all’esordio dal primo minuto in campionato con la maglia giallorossa.


Le scelte di Liverani pagano sin da subito: Babacar viene atterrato in area di rigore e dal dischetto Mancosu non sbaglia. Dopo appena cinque minuti, la Spal trova il gol del pareggio con una splendida azione sull’asse Petagna-Di Francesco, concretizzata dal preciso mancino rasoterra dell’ex Sassuolo e Bologna. I giallorossi rientrano in campo rinvigoriti dai consigli di mister Liverani e già al 47esimo rimettono la freccia grazie al tiro dalla distanza di Calderoni che, facilitato dalla deviazione beffante di Vicari, sigla il gol del vantaggio. La Spal prova a reagire, ma il Lecce, approfittando di una pessima fase difensiva avversaria, sfrutta al meglio le qualità del suo reparto offensivo e nel finale cala il tris con il rigore realizzato da Mancosu, alla sua prima doppietta in campionato.
Liverani può ritenersi soddisfatto della prova fornita dai giocatori in campo: Mancosu sembra essersi calato alla perfezione nel ruolo di trequartista, così come Babacar che si candida a diventare una pedina fondamentale nello scacchiere a disposizione del mister nel corso della stagione. Il prossimo impegno sarà in casa contro la Roma nell’attesa che anche al Via del Mare possano essere conquistati punti fondamentali.

martedì 17 settembre 2019

Torino-Lecce 1-2, vittoria miracolosa all’Olimpico contro i granata


Dopo due brutte sconfitte contro Inter e Verona, il Lecce trova i suoi primi 3 punti del campionato, sconfiggendo con una prestazione clamorosa il Torino e ribaltando i pronostici della vigilia. Vittoria meritata per i giallorossi che, approfittando della sosta per le nazionali della scorsa settimana, hanno avuto modo di migliorare la propria manovra di gioco, risultata troppo passiva e pigra nelle prime due partite, e di correggere i tanti difetti mostrati in fase offensiva e difensiva.
Liverani conferma il 4-3-1-2, ma stravolge l’11 titolare visto contro il Verona, lanciando dal primo minuto Farias al fianco di Lapadula, Tabanelli in mezzo al campo, Rispoli e Calderoni nel ruolo di terzini. Il Torino risponde con il suo solito 3-5-2 con Berenguer, preferito a Zaza, a supporto di Belotti e il neo acquisto Verdi in panchina.


I granata, nonostante giochino per agganciare l’Inter in prima posizione a punteggio pieno, scendono in campo con il piede sbagliato senza mostrare la giusta cattiveria, tant’è che non riescono mai ad impensierire veramente la porta difesa da Gabriel. Discorso diverso per il Lecce che, spinto da un instancabile Liverani in panchina, sfrutta la tecnica di Falco e la velocità di Farias per farsi largo tra le maglie avversarie. Proprio da una loro giocata nasce l’azione dell’1-0: Falco salta secco Meite e conclude in porta, Sirigu respinge sui piedi di Farias che è il più lesto di tutti ad insaccare il pallone in rete. La reazione del Torino arriva con timidi tentativi ma al 58esimo, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, l’arbitro concede il penalty per un lieve contatto tra Zaza e Tabanelli. Palla sul dischetto degli 11 metri e destro preciso di Belotti a spiazzare Gabriel. Sembra imminente la rimonta della squadra di casa, eppure Liverani sceglie di far entrare Mancosu e Babacar, lanciando il chiaro messaggio alla squadra di imporre il proprio gioco e provare a vincere il match. Detto, fatto perché al 73esimo su una nuova respinta di Sirigu, il neoentrato Mancosu trova la giusta coordinazione per siglare il gol del definitivo 2-1.


lunedì 9 settembre 2019

Finlandia-Italia 1-2, azzurri quasi qualificati per l’Europeo


L’Italia batte la Finlandia per 2-1 grazie alle reti di Jorginho ed Immobile, che ritrova il gol in Nazionale dopo due anni di astinenza, e si conferma al primo posto del Girone J con 18 punti all’attivo e 6 lunghezze di vantaggio sulla seconda in classifica.
Rispetto al match vinto contro l’Armenia, Mancini effettua 5 cambi di formazione e lancia dal primo minuto Izzo e Acerbi nella linea difensiva e Sensi al posto dello squalificato Verratti. Panchina anche per Bernardeschi e Belotti, preferiti a Pellegrini nell’atipico ruolo di esterno offensivo e a Immobile al centro dell’attacco.
La Finlandia approfitta dell’approccio troppo pigro degli azzurri e prova a rendersi pericolosa sin dai primi minuti, sfruttando la massimo la qualità sulla fascia di Lappalainen e, soprattutto, la velocità del numero 10 Pukki, già autore di 5 gol in Premier League con la maglia del Norwich. A metà primo tempo l’Italia prende coraggio ed inizia a costruire diverse palle gol facendo affidamento sulle ali Chiesa e Pellegrini. Al ventiseiesimo Sensi chiama agli straordinari il portiere Hradecky che devia sopra la traversa uno splendido tiro al volo del centrocampista dell’Inter, mentre più tardi Barella al limite dell’area di rigore spreca da ottima posizione il retropassaggio di Immobile.


Nel secondo tempo, l’Italia non molla la presa e al 58’ trova meritatamente il gol del vantaggio grazie ad Immobile che di testa non rende vano il cross di Chiesa. Tuttavia, gli azzurri anziché cercare il colpo del K.O. abbassano il ritmo, amministrando il resto della partita con il possesso palla. Scelta fatale perché in fase di disimpegno Sensi perde la sfera e, nel tentativo di recuperarla, macchia la sua buona prestazione, stendendo Pukki in area di rigore: l’attaccante finlandese trafigge dagli 11 metri Donnarumma. Passano soltanto 7 minuti per il nuovo vantaggio degli azzurri che, dopo una splendida azione corale, conclusasi con il fallo di mano di Vaisanen su tiro di Barella, trasformano con Jorginho il calcio di rigore del definitivo 2-1.
Italia che, grazie a questa vittoria, conquista altri 3 punti fondamentali per la classifica, consolidando il proprio vantaggio sulle inseguitrici e ipotecando, a meno di eventuali sorprese, la qualificazione ad Euro2020.

lunedì 2 settembre 2019

Icardi-Psg, Llorente-Napoli, Rebic-Milan. Tutte le trattative dell’ultimo giorno di mercato


Ultime ore di fuoco per la chiusura di questa sessione estiva di calciomercato con tutte le squadre ancora a lavoro per completare al meglio il proprio organico.
Le prime ufficialità della giornata arrivano dal Sassuolo che, intorno alle ore 12.00, ha annunciato gli arrivi di Vlad Chiriches dal Napoli e Gregoire Defrel dalla Roma, entrambi in prestito con diritto/obbligo di riscatto fissato intorno ai 15 milioni. Il difensore rumeno, finito ai margini del progetto azzurro dopo l’arrivo di Manolas, è chiamato a dover riscattare le pessime stagioni vissute all’ombra del Vesuvio, andando ad occupare il posto da titolare nella retroguardia neroverde al fianco di Ferrari. Discorso molto simile anche per Defrel che ritorna al Sassuolo con grande entusiasmo e voglia di rimettersi in discussione. Dopo un’autentica battaglia di mercato con Sampdoria e Cagliari (che alla fine ha virato su Simeone della Fiorentina), il club di Squinzi è riuscito a spuntarla facendo leva sulla volontà decisiva del francese che, all’interno dello scacchiere di De Zerbi, sarà il dodicesimo uomo in campo, prima alternativa a Boga come ala e a Caputo al centro del tridente.


Accantonato definitivamente Rugani, blindato dalla Juventus a causa dell’infortunio di Chiellini, la Roma ha risolto i suoi problemi difensivi, ingaggiando l’esperto Smalling dal Manchester United e ha ceduto al Lipsia in prestito con diritto di riscatto fissato a 28 milioni di euro Patrick Schick, eterno incompiuto con la maglia giallorossa, nonostante fosse arrivato due anni fa con la nomina di futuro fenomeno e possibile stella della squadra. In sostituzione del ceco ritorna in Serie A Nikola Kalinic, ex Fiorentina e Milan, prelevato dall’Atletico Madrid in prestito con diritto di riscatto a 9 milioni di euro. Stessa formula con obbligo al raggiungimento delle 25 presenze stagionali anche per l’altro neoacquisto Henrikh Mkhitaryan che lascia l’Arsenal dopo un’esperienza fatta di alti e bassi.


Il Napoli, dopo il no di Icardi, si è dovuto “accontentare” del parametro zero Fernando Llorente, che si è detto felice ed entusiasta per questa nuova avventura in Italia dopo il suo passato alla Juventus. Proprio la telenovela legata al futuro dell’argentino Mauro Icardi, come annunciato dalla sua agente Wanda Nara, sembra essersi conclusa positivamente con il trasferimento in prestito al Psg. Ore decisive anche per Milan e Francoforte che hanno formalizzato lo scambio di prestiti tra Andrè Silva, il cui futuro si tinge di Bundesliga, e Ante Rebic, nuovo rinforzo del reparto avanzato per la squadra di Giampaolo. La Fiorentina ha preso dalla Fluminense per 14 milioni di euro l’attaccante Pedro ed è pronta a chiudere anche per l’esterno Rachid Ghezzal in uscita dal Leicester; mentre il Parma ha ufficializzato l’acquisto a titolo definitivo dell’ex Torino Matteo Darmian, cercato nelle ultime sessioni di mercato anche da Juventus e Inter.


Lecce-Verona 0-1, la decide l’ex Pessina. Esordio amaro al Via del Mare


Brutta prestazione del Lecce che, nonostante il grande entusiasmo per l’esordio in casa al Via del Mare, perde per 1-0 contro il Verona in una delle partite fondamentali da vincere per centrare la salvezza.
Liverani spedisce in panchina La Mantia per fare spazio al duo offensivo Falco-Lapadula, supportato dal trequartista Mancosu, ritornato titolare dopo la panchina a San Siro contro l’Inter; mentre il Verona decide di mandare in campo dal 1’ minuto il neoarrivato Amrabat nel ruolo di trequartista insieme a Zaccagni con Tutino unica punta. Primo tempo abbastanza noioso con pochi sussulti da parte di entrambe le squadre, anche se a salire in cattedra è il Verona che sfiora l’1-0 più volte, soprattutto con Miguel Veloso, sempre più incisivo nel gioco di Juric e letale nei calci piazzati. Proprio da una situazione di palla inattiva arriva l’occasione più ghiotta del primo tempo con Zaccagni che al 20’ colpisce un palo clamoroso che fa tremare l’intero stadio.
Il Lecce entra nella ripresa con un piglio diverso, pronto a riscattare il pessimo primo tempo disputato. Tuttavia, il Verona non tira i remi in barca e risponde colpo su colpo alle trame giallorosse tant’è che all’81esimo sono proprio i gialloblu a trovare il gol decisivo per la vittoria con l’ex Matteo Pessina, appena arrivato in prestito con diritto di riscatto dall’Atalanta. Il classe 97’ approfitta del velo del suo compagno di squadra Verre e conclude in porta con un preciso destro rasoterra su cui Gabriel si fa sorprendere. Il Lecce prova a reagire, ma all’89’ Silvestri è bravo ad allungarsi e a spedire in calcio d’angolo il tiro debole ma angolato di Mancosu.


Delusione e tanta rabbia tra gli spalti per il Lecce di Fabio Liverani che, dopo due giornate, si trova in fondo alla classifica con nessun punto raccolto, 5 reti subite e, soprattutto, 0 gol fatti. Ecco perché il campanello d’allarme più importante riguarda il fronte offensivo che, nonostante la presenza di La Mantia e gli arrivi di Farias e Lapadula, non è riuscito ancora a farsi valere e ad essere incisivo in zona gol. Non è un mistero, infatti, che la società si sia mossa durante tutto il calciomercato per portare nel Salento un grande bomber, sondando il terreno prima per Yilmaz e poi per Choupo-Moting, rimasti rispettivamente l’uno al Besiktas e l’altro al Psg. Con il tramontare definitivo di questi sogni, il direttore Meluso è stato costretto a ripiegare su nomi di secondo piano come Babacar, attaccante senegalese in uscita dal Sassuolo e che proprio in queste ultime ore di mercato dovrebbe aggiungersi all’organico a disposizione di mister Liverani nella speranza che possa essere lui l’attaccante ideale per far esultare il Via del Mare.

domenica 1 settembre 2019

Juventus-Napoli 4-3, partita da applausi a Torino. Decisivo l’autogol di Koulibaly al 92’


Succede di tutto nell’anticipo del sabato sera tra Juventus e Napoli con i bianconeri che sono riusciti a spuntarla all’ultimo minuto per 4-3 grazie allo sfortunato autogol di Koulibaly. Destino vuole che una delle partite più attese del nostro campionato, se non quella decisiva negli ultimi anni per la conquista dello scudetto, cada già alla seconda giornata. Nonostante ciò ed una condizione non ancora ottimale per i giocatori in campo, le due squadre hanno messo in scena uno spettacolo degno del prezzo del biglietto in cui il gioco corale e la tecnica individuale l’hanno fatta da padrone.
Ancelotti decide di confermare per 10/11 la formazione vista settimana scorsa contro la Fiorentina, puntando su un assetto più propositivo con l’inserimento sulla corsia bassa di Ghoulam al posto di Mario Rui, ma soprattutto sulla batteria di trequartisti Insigne-Fabian Ruiz-Callejon alle spalle di Mertens. Grossa novità, invece, per la Juventus che manda in campo dal primo minuto l’esordiente De Ligt al posto di Chiellini, infortunatosi gravemente al crociato durante la settimana.
La mano di Sarri si vede già dai primi minuti di gioco con la Juventus che alza il proprio baricentro, mordendo le caviglie degli avversari e creando diverse occasioni da gol. Al tentativo dalla lunga distanza di Cristiano Ronaldo risponde il tiro a giro di Allan che impegna pericolosamente i guanti di Szczesny. Primo tempo che, tuttavia, a partire dal 16esimo, penderà decisamente a favore dei bianconeri: Danilo, appena entrato al posto di De Sciglio, fa partire un contropiede letale per la retroguardia partenopea, innesca Douglas Costa che, dopo aver dribblato Zielinski, serve nuovamente il brasiliano che a pochi metri dalla porta non fallisce l’1-0. Dopo appena tre minuti, la Juventus trova il raddoppio con il gol dell’ex Gonzalo Higuain. L’argentino supera con una finta Koulibaly e insacca alle spalle di Meret il 2-0. Il Napoli, completamente in balia dell’avversario, rischia di andare negli spogliatoi con un passivo ancora più pesante: Khedira sfiora il gol prima con un tiro respinto miracolosamente da Meret e, più tardi, con un destro da fuori area che si stampa sulla traversa.


Nel secondo tempo, Cristiano Ronaldo segna il 3-0 su assist di Douglas Costa, ma proprio quando la vittoria sembra ormai in pugno, il Napoli si risveglia dal letargo e inizia ad azzannare la preda. Al 68esimo Manolas approfitta della dormita della difesa juventina e su calcio di punizione battuto da Mario Rui è il più lesto a colpire e bucare Szczesny per il gol del 3-1. Dopo appena due minuti, Zielinski disegna il giusto tracciante per Lozano, subentrato ad Insigne, che a tu per tu con il portiere polacco non sbaglia e firma il 3-2. Douglas Costa prova a svegliare i suoi a metà secondo tempo con un tiro da fuori area che colpisce la traversa dopo la parata di Meret, ma all’81esimo è invece il Napoli a riacciuffare incredibilmente la partita grazie alla zampata decisiva di Di Lorenzo, sempre su palla inattiva, dopo l’ennesimo errore di De Ligt in un esordio da cancellare per l’ex Ajax. Il match sembra essere destinato a concludersi in parità, ma al 92esimo Koulibaly strozza il suo intervento, spiazzando un incolpevole Meret e infilando all’incrocio dei pali il definitivo 4-3 in favore dei bianconeri che possono, quindi, esultare per la vittoria in una partita da “montagne russe”, come l’ha definita Higuain al termine della gara.

venerdì 30 agosto 2019

Wolverhampton-Torino 2-1, granata fuori dall’Europa League


Niente da fare per il Torino di Walter Mazzarri che, dopo aver perso all’Olimpico per 3-2, saluta anzitempo la competizione, senza nemmeno raggiungere i gironi, inchinandosi agli inglesi del Wolverhampton. I ragazzi allenati da Nuno Espirito Santo hanno dimostrato nell’arco dei 180 minuti di meritarsi la qualificazione portandosi a casa sia la vittoria in trasferta che quella in casa, facendo leva sull’esperienza in mezzo al campo di Joao Moutinho e, soprattutto, sulla velocità e sulla qualità in fase offensiva di Adama Traore, costante spina nel fianco per la difesa granata, e Raul Jimenez, autore di due gol tra andata e ritorno. Proprio il messicano con una girata quasi impossibile insacca dentro il gol dell’1-0, spiazzando Sirigu e complicando ancora di più i piani del Torino. I granata, anche su invito di Mazzarri, provano a riaprire la partita sfruttando al massimo la fisicità dei propri interpreti e affidandosi alla tecnica delle punte Zaza e Belotti; tuttavia sale in cattedra l’alto tasso tecnico dei Wolves, letali in contropiede e bravi a tenere il controllo della palla eludendo il pressing avversario.


Anche nel secondo tempo, i contrasti in mezzo al campo lasciano da parte le emozioni, ma al 57esimo su punizione battuta da Baselli, il “gallo” Belotti taglia l’area di rigore e di testa segna la rete del pareggio, dando ancora speranza ai tifosi granata per il possibile passaggio del turno. L’entusiasmo per il gol segnato, però, viene strozzato dopo appena un minuto dal 2-1 del Wolverhampton, firmato Dendoncker, il cui tiro finisce in fondo al sette dopo aver sbattuto sul palo. Negli ultimi minuti, nonostante lo svantaggio ed un’eliminazione ormai inevitabile, un Toro gladiatore, ferito nell’orgoglio, si rovescia disperatamente in attacco alla ricerca di un inutile pareggio. Zaza e Belotti falliscono l’appuntamento con il gol, ma è soprattutto sui piedi del subentrato Meite che capita l’azione più ghiotta per i granata. Il francese, dopo un ottimo uno due con Belotti, sbaglia clamorosamente dal limite dell’area, concludendo di poco a lato.
Il Torino dice addio al sogno Europa League, costretto ad alzare bandiera bianca davanti ad un avversario rivelatosi troppo superiore come il Wolverhampton, dovendo rinunciare anche ai vari Nkoulou, Ansaldi e al numero 10 Iago Falque. Un punto a sfavore dei granata e su cui fare mea culpa rimane il non essersi rinforzati abbastanza per questi preliminari con un calciomercato che, fino ad ora, ha faticato a decollare e che non ha visto l’arrivo di nessuna pedina fondamentale all’interno dell’11 titolare. Nonostante tutto, onore al Torino per averci creduto e lottato fino all’ultimo.


martedì 27 agosto 2019

Serie A, Inter a valanga sul Lecce. Finisce 4-0 per i nerazzurri


Esordio da incubo per il Lecce di Fabio Liverani che inizia in salita il proprio campionato, crollando per 4-0 a San Siro sotto i colpi della nuova Inter targata Antonio Conte, vecchia conoscenza della squadra salentina.
I nerazzurri impongono il proprio ritmo sin da subito, sfruttando al massimo le qualità dei propri interpreti e il gioco sulle fasce. Il campanello d’allarme suona già al terzo minuto quando Lautaro Martinez sciupa clamorosamente di testa un ottimo cross dalla destra di Candreva. Il Lecce prova a mettere in campo le idee del proprio mister, riuscendo anche ad impensierire la retroguardia nerazzurra con la velocità e la tecnica di Falco, il migliore per distacco dei giallorossi, e la grinta di Lapadula che, nonostante la tanta generosità e i buoni movimenti, non sempre si dimostra lucido davanti alla porta. A tal proposito, è proprio l’attaccante ex Milan a sfiorare il gol del possibile vantaggio con un pallonetto, salvato sulla linea dal colpo di testa di Skriniar.
Da lì in poi è un massacro per i giallorossi che nel giro di 3 minuti subiscono un uno-due micidiale firmato dal destro a giro di Brozovic, rivitalizzato dalla cura Conte, e dal neoacquisto Sensi che, dopo aver superato in dribbling due avversari, scarica in porta la rete del raddoppio con un forte rasoterra. Allo scoccare dell’ora Lukaku approfitta della respinta non perfetta di Gabriel sul tiro da fuori area di Lautaro e insacca dentro il 3-0. Il Lecce tenta di reagire, facendosi vedere dalle parti di Handanovic, ma le proprie speranze cadono definitivamente a 13 minuti dalla fine con l’espulsione di Farias che falcia da dietro il numero 23 nerazzurro Barella. Forte della superiorità numerica, l’Inter continua ad insistere e all’84esimo Candreva pesca il jolly dalla lunga distanza facendo impazzire l’intero stadio.


Dal punto di vista del punteggio, nonostante fosse oggettivamente complicato riuscire a strappare qualche punto a San Siro con un’Inter completamente rinata e piena di entusiasmo con il cambio di allenatore, rimane comunque il rammarico e la delusione per il pesante passivo accumulato, troppo severo e immeritato per quanto fatto vedere in campo. Tuttavia, l’organizzazione di squadra e le trame offensive viste per alcuni tratti del match possono far ben sperare per il raggiungimento dell’obiettivo salvezza e sono dei buoni punti di partenza per affrontare al meglio i prossimi impegni, ad iniziare già da domenica con l’esordio al Via del Mare contro un avversario molto più abbordabile sulla carta come il Verona.


domenica 25 agosto 2019

Serie A, Juve di misura a Parma. Spettacolo tra Fiorentina e Napoli


La Serie A ricomincia con il botto nel segno di Juventus e Napoli che non steccano all’esordio in campionato e battono rispettivamente, seppur con qualche difficoltà, Parma e Fiorentina.
I bianconeri, forti dei favori del pronostico, si presentano ai nastri di partenza come ancora la squadra da battere, nonostante il cambio di allenatore in panchina e la scelta di adottare un gioco più spregiudicato e divertente rispetto al proprio DNA. Sarri decide di scendere in campo con un 4-3-3 votato all’attacco con Cristiano Ronaldo e Douglas Costa a fare da chioccia a Gonzalo Higuain, preferito a sorpresa a Paulo Dybala. Panchina anche per i neoarrivati De Ligt e Danilo, mentre solo pochi minuti per l’ex Psg Rabiot, entrato nella ripresa al posto di Khedira. Una Juventus più vincente che brillante quella vista sabato pomeriggio, a tratti dirompente nel primo tempo, ma sofferente e vittima ingiustificata degli attacchi avversari nel corso della seconda frazione di gioco. Decisivo il gol al 21esimo di Chiellini che devia un tentativo di tiro dal limite dell’area da parte di Alex Sandro e firma così la prima vittoria in campionato per la corazzata bianconera.


Spettacolo e divertimento, invece, nel secondo anticipo della giornata tra Fiorentina e Napoli che si sono rese protagoniste di un match mozzafiato e al cardiopalma, in grado di infuocare il pubblico e di tenere incollati gli spettatori alla televisione. Continui ribaltamenti di fronte con le due squadre che hanno messo in mostra una condizione invidiabile e atipica per essere ad Agosto. Pressing, qualità e gioventù le armi segrete di Vincenzo Montella che schiera in mezzo al campo il classe 97’ Castrovilli, reduce dal prestito in Serie B alla Cremonese, e davanti i baby talenti ex Primavera Sottil e Vlahovic, insieme al “veterano” Federico Chiesa. La partita si apre con un dominio, anche inatteso, della Fiorentina che per più di mezz’ora mette alle corde la squadra di Ancelotti, incapace di uscire palla a terra dalla propria metà campo. I Viola trovano il gol del vantaggio con Pulgar dagli undici metri a causa del fallo di mano di Zielinski, ma il Napoli grazie alla qualità dei propri giocatori, approfitta degli errori altrui e nel giro di 4 minuti sigla prima il pareggio con uno splendido tiro a giro di Mertens che coglie impreparato Dragowski e poi il vantaggio con Insigne, assoluto mattatore del match, su rigore dubbio. La Fiorentina rientra dagli spogliatoi con il dente avvelenato e al 51esimo, sugli sviluppi di un corner, Milenkovic salta più in alto di tutti, schiacciando il pallone in rete. Il Napoli non rimane a guardare e alla fine riesce a segnare prima il gol del 2-3, firmato Callejon, e poi quello del definivo 3-4, al termine di un’azione spettacolare sull’asse Mertens-Callejon-Insigne, con quest’ultimo a finalizzare. Dura poco più di 2 minuti l’entusiasmo dello stadio per il bolide del momentaneo 3-3 da fuori area di prima intenzione di Boateng, subentrato ad un ottimo Vlahovic. Nella notte dell’esordio di Frank Ribery e della prima partita per il neopresidente Rocco Commisso al Franchi, il Napoli di Ancelotti risponde alla vittoria della Juventus, dando già battaglia per la conquista dello scudetto.

martedì 20 agosto 2019

Lecce, Lapadula e Falco stendono la Salernitana in Coppa Italia


A pochi giorni dall’inizio del campionato, il Lecce non stecca il primo appuntamento ufficiale della stagione e batte in scioltezza la Salernitana per 4-0 nel terzo turno preliminare di Coppa Italia. In gran spolvero il neo acquisto Lapadula, autore di una doppietta, ma soprattutto Falco, migliore in campo e già in forma smagliante per la prossima annata. Un Lecce strepitoso e dirompente che, dopo aver liquidato la pratica Salernitana, si prepara ad affrontare l’Inter a San Siro nella speranza che riesca a ripetere quanto fatto vedere domenica sera, imponendo il proprio gioco e colpendo l’avversario senza mai accusare momenti di crisi.


Pur essendo appena salita in Serie A dopo anni di purgatorio nelle leghe inferiori, la squadra giallorossa si sta rendendo protagonista di un’ottima campagna acquisti creando il giusto connubio tra esperienza e gioventù che possa sia entusiasmare il pubblico che conquistare in maniera agevole la salvezza. Gli ultimi arrivi in ordine cronologico portano i nomi di Cristian Dell’Orco, terzino sinistro, adattabile a difensore centrale, prelevato in prestito dal Sassuolo, e Andrea Rispoli, che ritorna a vestire la maglia giallorossa dopo otto anni, a seguito del fallimento del Palermo.
Nonostante gli acquisti di Lapadula e Farias in prestito rispettivamente da Genoa e Cagliari, il Lecce nutre da tempo l’ossessione per un centravanti esperto e di livello internazionale, un nome in grado di attirare la gente allo stadio e risolvere le partite con una giocata fondamentale. Per questo i radar del direttore sportivo Meluso continuano a sondare il terreno per uno tra Emmanuel Adebayor, il cui passato parla Real Madrid e Manchester City, ma soprattutto Choupo-Moting, in uscita dal Psg e per il quale sarebbe pronto un contratto da un anno con opzione per i successivi due.

martedì 13 agosto 2019

Calciomercato, Icardi tra Roma e Juventus. Futuro incerto per Dybala


A poche settimane dall’inizio del campionato, si prospetta un ultimo mese di mercato infuocato per le grandi del nostro calcio, ancora alla ricerca del bomber a cui affidare la maglia numero 9 e in grado di regalare gol e gioie ai tifosi. Riflettori puntati su Roma, Juventus ed Inter, destinate a diventare probabili protagoniste di un vero e proprio valzer delle punte con Dzeko, Higuain e Icardi pronti a cambiare squadra e a difendere nuovi colori.
L’Inter, dopo aver ufficializzato l’arrivo dal Manchester United di Romelu Lukaku, ha deciso di accelerare anche per Edin Dzeko, attaccante in scadenza di contratto con la Roma e precisa richiesta di Antonio Conte per completare il reparto offensivo nerazzurro. Nonostante il bosniaco abbia già trovato da tempo un accordo di 4,5 milioni a stagione con la società meneghina, la Roma continua a fare muro chiedendo ben 20 milioni di euro per il cartellino dell’ex Manchester City e Wolfsburg.


Tuttavia, la trattativa potrebbe comunque andare in porto sulla base di uno scambio che porterebbe Mauro Icardi all’ombra del Colosseo e Dzeko più un conguaglio di 30/40 milioni in nerazzurro. Nelle ultime ore di mercato l’argentino avrebbe strizzato l’occhio all’offerta di 7,5 milioni più bonus presentatagli dal direttore sportivo Petrachi, anche se la sua meta preferita rimane comunque la Juventus che avrebbe visto nell’ex Sampdoria il giusto attaccante da affiancare a CR7 per favorire il gioco di Sarri e tentare l’assalto alla Champions League. I bianconeri, però, come annunciato dallo stesso allenatore, dovranno prima sfoltire la rosa e liberarsi di diversi esuberi come i vari Dybala, Matuidi e Mandzukic. Qualora dovesse prendere piede lo scambio Dzeko-Icardi tra Roma e Inter, Higuain potrebbe rimanere in squadra senza ricoprire alcun ruolo da protagonista; mentre Mandzukic e Dybala, dopo il mancato trasferimento in Premier League, potrebbero emigrare rispettivamente in Bundesliga al Bayern Monaco e in Ligue al Psg in caso di cessione di Neymar.


sabato 10 agosto 2019

UFFICIALE: Lukaku è un nuovo giocatore dell'Inter


Dopo mesi passati dietro la scrivania alla ricerca del giusto attaccante da consegnare ad Antonio Conte, Marotta e Ausilio sono riusciti ad acquistare il centravanti in cima alla lista dei desideri del tecnico, Romelu Lukaku, strappando il si della dirigenza del Manchester United con un'offerta da 65 milioni più 10 di bonus. Un futuro in nerazzurro che sembrava già scritto ad inizio estate, quando l'Inter aveva trovato l'accordo con il giocatore sulla base di un quinquennale da 9 milioni a stagione, eppure il pericoloso inserimento in extremis della Juventus, che aveva proposto uno scambio con Dybala, rifiutato poi dall'argentino, hanno fatto slittare, se non saltare, la fumata bianca a poche ore dalla fine del calciomercato inglese. Il belga, oltre ad indossare la maglia numero 9 e a prendere posto come punta di diamante al centro dell'attacco nerazzurro, diventa il calciatore più pagato nella storia del club distaccando di gran lunga la cifra spesa nel 1999 per Vieri della Lazio (46 milioni di euro).
Notizie importanti giungono anche sul fronte Roma perché la trattativa per Edin Dzeko sembra essere in dirittura d'arrivo per circa 20 milioni di euro dopo che il bosniaco avrebbe manifestato ai dirigenti la sua volontà di cambiare squadra e di firmare per l'Inter.

mercoledì 7 agosto 2019

Juventus, è fatta per Danilo del City. Tottenham su Dybala


Si attende soltanto l'ufficialità per il passaggio in bianconero di Danilo, ex compagno di Alex Sandro al Santos e al Porto, e di Joao Cancelo alla coorte di Guardiola in uno scambio lampo di terzini destri messo in piedi da Juventus e Manchester City. Inoltre, a favore della Vecchia Signora andrà anche un conguaglio da 28 milioni di euro, facendo registrare così una plusvalenza dopo i 40 milioni versati appena una stagione fa nelle casse del Valencia per assicurarsi le prestazioni sportive del portoghese.
Cancelo, dunque, lascia Torino al termine di un'annata vissuta tra alti e bassi in cui ha mostrato sia notevoli qualità, ma anche diverse lacune in fase difensiva che hanno fatto storcere il naso prima ad Allegri e poi a Sarri. Al suo posto, la Juventus si "cautela" con l'arrivo, praticamente a zero, dell'ex Real Madrid Danilo che, nonostante ai tempi del Porto fosse considerato tra i migliori terzini destri in prospettiva del mondo, ha reso poi al di sotto delle aspettative sia con i Blancos che con i Citizens.


La missione di Paratici a Manchester, sponda United, ha portato alla chiusura negativa dello scambio Lukaku-Dybala a causa della volontà dell'argentino di rimanere ancora alla Juventus e provare a convincere Sarri a consegnargli una maglia da titolare. Tuttavia, secondo quanto trapelato nelle ultime ore, il futuro della Joya potrebbe essere sempre in Premier League con il Tottenham che cercherà in tutti i modi di accontentare le sue richieste di ingaggio dopo aver trovato l'intesa con la società bianconera per 70 milioni di euro. Da Londra, inoltre, si registra anche un forte interessamento dell'Arsenal per Rugani che ha già trovato un accordo con i Gunners nell'attesa di avere il definitivo via libera da parte della Juventus.

martedì 6 agosto 2019

UFFICIALE: Nainggolan lascia l'Inter e torna al Cagliari


Si conclude con un scelta di cuore una delle più lunghe telenovele dell'estate con Radja Nainggolan che ha finalmente sciolto i dubbi legati al suo futuro, decidendo di ritornare a vestire la maglia del Cagliari a distanza di 5 anni dall'ultima volta. Il centrocampista belga, messo fuori rosa dal nuovo allenatore Antonio Conte, ha accettato la proposta del club di Giulini che, a seguito di un ottimo rapporto con l'Inter in virtù della trattativa per Barella, ha sbaragliato la concorrenza di Sampdoria e Fiorentina, trovando l'intesa con la società meneghina sulla base di un prestito secco per una stagione. 


L'arrivo del Ninja farà da apripista ad un calciomercato ambizioso da parte del Cagliari che si presenta ai nastri di partenza come possibile outsider e mina vagante della prossima Serie A. Come visto dallo scorso anno, il modulo utilizzato dal tecnico Maran tende a valorizzare soprattutto il centrocampo che potrà contare, oltre alla presenza dell'ex Roma nel ruolo di trequartista, anche su Marko Rog, prelevato dal Napoli in prestito oneroso da 2 milioni di euro con obbligo di riscatto fissato a 13, e sull'uruguagio Nahitan Nandez che, nonostante una fase di stallo, dovrebbe comunque lasciare il Boca Juniors e trasferirsi in Sardegna per circa 15/20 milioni di euro, diventando così l'acquisto più oneroso nella storia del Cagliari.
Intanto, per il ruolo di terzino sinistro si pensa anche al ritorno di Luca Pellegrini, reduce dalla buona esperienza di sei mesi dell'anno scorso e fresco di passaggio alla Juventus; mentre per l'attacco il nome più gettonato da affiancare a Pavoletti è quello di Gregoire Defrel, sempre più lontano dalla permanenza a Roma.

domenica 4 agosto 2019

Milan, presentato Rafael Leao. Duarte nuovo Thiago Silva?


Dopo la cessione di Patrick Cutrone al Wolverhampton, il Milan ha ufficializzato l'arrivo dal Lille dell'attaccante Rafael Leao per 30 milioni di euro più il cartellino del difensore della Primavera rossonera Tiago Djalò, valutato 5 milioni. Il portoghese è stato uno dei principali artefici della conquista del secondo posto in campionato da parte del Lille alle spalle del Psg, contribuendo a raggiungere il piazzamento in Champions con otto gol in 24 partite. Il classe 99', paragonato in patria a Mbappe, unisce una buona velocità e tecnica allo strapotere fisico e alla ottima capacità di colpire il pallone di testa.


Accantonati definitivamente i nomi di Dejan Lovren del Liverpool e German Pezzella della Fiorentina, Maldini e Boban, sotto consiglio di Serginho, hanno trovato l'accordo con il Flamengo per potare in Italia Leo Duarte, colonna portante nell'ultima stagione della difesa brasiliana, ma ancora con nessuna apparizione in campo con la maglia verdeoro.
Sul fronte uscite, invece, completamente bloccato il trasferimento di Andrè Silva al Monaco dopo l'esito negativo delle visite mediche; mentre Suso, come dichiarato da mister Giampaolo, nonostante trovi più confortevole il ruolo di ala all'interno di un tridente offensivo, potrà adattarsi ed esprimere al meglio tutto il suo potenziale anche da trequartista.

giovedì 1 agosto 2019

Fiorentina, presi Boateng e Lirola. Si pensa a Nainggolan


Dopo il cambio societario, il calciomercato della Fiorentina è finalmente pronto ad entrare nel vivo con un pizzico di ritardo. I primi due colpi del neo presidente Rocco Commisso arrivano direttamente dall'Emilia Romagna, più precisamente dal Sassuolo per meno di 15 milioni di euro: infatti, sono ufficiali gli acquisti di Pol Lirola, reduce dalla vittoria agli Europei Under21 con la Spagna, e Kevin-Prince Boateng, che ha disputato l'ultima parte della stagione scorsa in prestito al Barcellona.
Il ghanese, pur non essendo nel pieno della sua carriera agonistica (32 anni), può garantire all'interno dello scacchiere di Vincenzo Montella la giusta esperienza e qualità per tentare l'assalto decisivo alla qualificazione in Europa League. Le sue stagioni migliori rimangono quelle trascorse al Milan, condite da uno scudetto vinto da assoluto protagonista nel 2012 sotto la guida di Massimiliano Allegri che, spesso, lo impiegava nel ruolo di trequartista viste le sue ottime doti tecniche e il potenziale offensivo. Tuttavia, considerata la sua propensione al sacrificio e la sua completezza, può essere utilizzato sia come interno di centrocampo sia come falso nove al centro dell'attacco. Per lui contratto da due anni con opzione a 1 milione a stagione. 
Insieme all'ex Schalke e Francoforte, arriverà a titolo definitivo anche il terzino destro Pol Lirola per 12 milioni di euro più 4 di bonus. Il Sassuolo, inoltre, riceverà il 10% della cifra che la Fiorentina incasserà in caso di futura rivendita del giocatore. Lo spagnolo, molto bravo in fase di spinta, è stato uno dei maggiori beneficiari del gioco di De Zerbi, tanto da meritarsi non solo la chiamata in Nazionale minore, ma anche l'interesse dei Viola, convinti a puntare con forza su di lui.


In attesa del regista, in mezzo al campo si fa sempre più concreta la pista Radja Nainggolan che avrebbe già strizzato l'occhio a Commisso dopo essere stato relegato ai margini del progetto interista da Antonio Conte. L'intesa con i nerazzurri sembra essere vicina sulla base di un prestito secco a causa del costo e dell'ingaggio ritenuto troppo eccessivo per le casse gigliate. Il possibile arrivo del belga rappresenterebbe la ciliegina sulla torta di questo calciomercato estivo per i Viola e sarebbe il profilo ideale in grado di dare ancora più entusiasmo alla piazza, impaziente e vogliosa di riscattare la pessima stagione dell'anno scorso.


mercoledì 31 luglio 2019

Calciomercato, futuro in Premier per Cutrone e Kean


Giocatori diversi, ma storie e destini molto simili quelli che legano Patrick Cutrone e Moise Kean, il cui futuro, anche un po' inaspettatamente, è sempre più lontano dalla Serie A. Per loro si spalancano invece le porte della Premier League con Wolverhampton ed Everton pronti ad accoglierli a braccia aperte nelle loro squadre garantendo loro un ruolo di primo piano. Proprio la titolarità sembra essere il vero motivo che ha portato i due giovanissimi attaccanti di Milan e Juventus a lasciare anzitempo il campionato nostrano e ad accettare le lusinghe dei due club inglese.
Se la società in cui sei sempre cresciuto sin da piccolo non ti ha mai considerato come pedina fondamentale nell'undici titolare e all'interno dello spogliatoio, la decisione più giusta, seppur sofferta, è cercare di dimostrare quanto vali altrove e sposare un progetto che ti dia la possibilità di metterti in luce agli occhi del mondo. È proprio questo il caso di Cutrone e Kean: il classe 98' lascia il Milan dopo 12 anni e si trasferisce ai Wolves per 18 milioni più 4 di bonus perché non contento di partire dalla panchina e giocare una stagione alle spalle di Piatek; l'altro saluta la società bianconera e si accasa all'Everton per 30 milioni più 10 di bonus dopo una seconda parte di stagione strepitosa con 6 gol all'attivo, ma una maglia da titolare difficile da ottenere se giochi nello stesso reparto di Cristiano Ronaldo, Higuain e Dybala, tanto per citarne alcuni.


Addii pesanti, tristi per i romantici del nostro calcio, di due Under21 della Nazionale che, considerati come potenziali fenomeni e possibili eredi di quell'Italia che nel 2006 salì sul tetto del mondo per la quarta volta nella sua storia, non hanno avuto né abbastanza minuti sul campo né la consapevolezza che qualcuno abbia creduto veramente in loro per dimostrare a pieno le proprie capacità. Dunque, finisce qui l'avventura in Serie A per Cutrone e Kean, sperando che riescano a diventare i re della Premier League e, magari, un giorno riabbracciare il nostro campionato con più fiducia sulle spalle e un ruolo da protagonisti.

martedì 23 luglio 2019

Milan, Correa sempre più vicino. Andrè Silva lascia la squadra


Dopo gli arrivi di Rade Krunic e Theo Hernandez, il calciomercato del Milan è finalmente sul piede di decollare con Maldini e Boban pronti a rubare la scena a Juventus, Napoli e Inter.
Inizio di settimana importante per i rossoneri che hanno ufficializzato l'acquisto del centrocampista Ismael Bennacer, prelevato dall'Empoli per 16 milioni più due di bonus. Il classe 97', reduce dalla vittoria in Coppa D'Africa con l'Algeria e dalla nomina di migliore giocatore del torneo, firmerà un quinquennale da 1,5 milioni a stagione e occuperà il ruolo di vertice basso all'interno del centrocampo a rombo. Intanto, si intensificano i contatti con l'Atletico Madrid per portare all'ombra del Duomo Angel Correa, le cui caratteristiche da funambolo si sposerebbero alla perfezione con l'identikit richiesto da Giampaolo per affiancare bomber Piatek. Nei prossimi giorni l'agente del giocatore è atteso in Italia per trovare l'accordo sia con l'argentino sia con i Colchoneros che per cederlo chiedono circa 40 milioni più bonus.


Milan molto attivo anche sul fronte uscite: Andrè Silva ha lasciato la tournee estiva ed è sempre più vicino al vestire la maglia del Monaco, in Francia, per un'operazione complessiva da 30 milioni di euro. Insieme al portoghese potrebbe salutare anche uno tra Cutrone, richiesto in Premier dal Wolverhampton, e Suso, poco adattabile al modulo di Giampaolo che non prevede l'utilizzo di esterni. Proprio sull'ex Liverpool e Genoa, si è precipitata la Roma con Petrachi che avrebbe individuato nello spagnolo il sostituto ideale di El Shaarawy. Per il pacchetto arretrato il primo nome della lista è Merih Demiral, appena acquistato dalla Juventus per 18 milioni di euro dal Sassuolo, per il quale i rossoneri sperano che si ripeti il caso Caldara dell'anno scorso, anche se questa volta i bianconeri sembrano decisi ad opporre il proprio veto.

mercoledì 17 luglio 2019

Roma, in arrivo Mancini e Veretout. L'Atalanta ufficializza Malinovsky



Dopo Pau Lopez, Spinazzola e Diawara, la Roma è ad un passo dal chiudere una doppia operazione da meno di 40 milioni di euro complessivi per assicurarsi le prestazioni sportive del difensore Gianluca Mancini e di Jordan Veretout in mezzo al campo. Per il classe 96' l'intesa è stata trovata sulla base di un prestito oneroso da 2 milioni di euro con obbligo di riscatto fissato a 19 più 5 milioni di bonus al raggiungimento di determinati obiettivi; mentre per il centrocampista francese decisivo l'incontro nella serata di ieri che ha portato alla definitiva fumata bianca con la Roma che ha superato la concorrenza del Milan, offrendo 17 milioni più bonus alla Fiorentina e un quinquennale da 2,5 milioni al giocatore.


Come dichiarato dal direttore sportivo giallorosso Petrachi, Mancini non sarà l'unico volto nuovo in difesa per la Roma di Fonseca che segue con insistenza per il dopo Manolas anche il 30enne Toby Alderweireld in scadenza di contratto con il Tottenham nel 2020. Si raffreddano, invece, le piste che portano ai nomi di Nkoulou e Izzo del Torino, blindati dal presidente granata Cairo.
Con l'arrivo di Jordan Veretout e la conferma di Cristante e Pellegrini, che dovrebbe essere il nuovo capitano, rimane congelata la trattativa per portare a Trigoria il classe 2000 Agustìn Almendra del Boca Juniors, il cui arrivo è strettamente legato alla cessione di Steven Nzonzi, richiesto in Francia da Lione e Marsiglia.
L'Atalanta, intanto, dopo aver ufficializzato il centrocampista classe 93' Ruslan Malinovsky, prelevato dal Genk per una cifra intorno ai 13/14 milioni di euro, prepara l'assalto a Sergi Gomez del Siviglia per sostituire Mancini e pensa ad un possibile colpo in avanti per il ruolo di vice-Ilicic con Verdi, in uscita dal Napoli e su cui è forte l'interesse del Torino, principale indiziato a vestire la maglia nerazzurra per il prossimo anno.

sabato 13 luglio 2019

Calciomercato, tutti gli acquisti ufficiali in Serie A



In attesa dei grandi colpi delle big, come Lukaku all'Inter e James Rodriguez al Napoli, il calciomercato in Italia sta regalando gioie e soddisfazioni soprattutto alle "piccole" della classe, su tutte Genoa e Bologna, che si stanno attrezzando al meglio per affrontare il prossimo campionato di Serie A.
L'Atalanta è riuscita ad accontentare le richieste di mister Gasperini mantenendo l'ossatura della squadra e respingendo le possibili offerte per Ilicic e Zapata. Gli unici movimenti degni di nota fino ad ora sono D'Alessandro e Berisha, ceduti entrambi alla Spal, e Luis Muriel, prelevato dal Siviglia in prestito con obbligo di riscatto; mentre è a buon punto la trattativa per portare in Italia il centrocampista del Genk Malinovsky che, desideroso di giocare in Champions League, avrebbe scartato l'ipotesi Sampdoria. In difesa il forte interessamento della Roma per Gianluca Mancini potrebbe aprire le porte all'arrivo di Biraschi, per cui il Genoa chiede una cifra vicina ai 10 milioni di euro.


Il Bologna, dopo aver riscattato i cartellini di Sansone, Soriano e Orsolini, ha già speso più di 50 milioni assicurandosi le prestazioni sportive del centrocampista danese Schouten, arrivato per 3 milioni dall'Excelsior, e dei difensori Stefano Denswil e Mattia Bani, acquistati rispettivamente da Club Brugge e Chievo. Stenta a decollare il mercato del Brescia che, sfumato il sogno Viviano, ha chiuso per Jaronen in mezzo ai pali e per Ayè, autore di 18 gol in Ligue 2 con la maglia del Clermont. Perso Barella, finito all'Inter, il Cagliari si consola con Mattiello dall'Atalanta e Cacciatore dal Chievo e prepara l'assalto a Marko Rog, centrocampista in uscita dal Napoli, che potrebbe arrivare in Sardegna per una quindicina di milioni. In casa Fiorentina si pensa a Lirola del Sassuolo per il ruolo di terzino destro e a Lucas Biglia per la mediana; tuttavia, bisogna prima risolvere le faccende legate a Chiesa, su cui è forte la Juventus, e Veretout, sempre più vicino al Milan in un'operazione da 20 milioni di euro. Protagonista del mercato, al pari del Bologna, è il Genoa che ha già ufficializzato Pinamonti dall'Inter per 18 milioni, Barreca dal Monaco e il difensore Zapata, svincolatosi dopo l'avventura al Milan. Positivo anche il rientro di Romero in prestito dalla Juventus così come quello di Bocchetti che rimpatria in Italia e firma con l'Hellas Verona.


Prende forma l'Inter di Antonio Conte con l'arrivo a parametro zero di Godin in difesa e gli acquisti onerosi in mezzo al campo di Lazaro per 22 milioni dall'Hertha Berlino, Sensi in prestito con obbligo di riscatto e il sopracitato Barella in un'operazione da 40 milioni complessivi più bonus. Congelate le trattative per Dzeko e Lukaku in attesa del definitivo addio di Icardi, escluso dal progetto tecnico della squadra. Una potenziale acquirente dell'attaccante argentino potrebbe essere la Juventus che è pronta a cedere sia Mandzukic, cercato in Germania, che Higuain, possibile sostituto proprio di Dzeko a Roma. Intanto i bianconeri ritrovano Buffon come secondo alle spalle di Szczesny, infoltiscono il centrocampo grazie agli arrivi a zero di Aaron Ramsey dall'Arsenal e Adrien Rabiot dal Psg e ringiovaniscono la retroguardia con Demiral, preso dal Sassuolo per 15 milioni, il sempre più probabile Matthjis De Ligt, per cui si è trovata l'intesa con l'Ajax su una base di 70 milioni più 5 di bonus, e Luca Pellegrini, arrivato dalla Roma per Leonardo Spinazzola. Proprio i giallorossi hanno annunciato sia l'acquisto dell'estremo difensore Pau Lopez dal Betis Siviglia per circa 28 milioni che gli addii di Marcano che ritorna al Porto a distanza di soli 12 mesi e di El Shaarawy direzione Cina.


La Lazio si assicura il difensore slovacco Vavro dal Copenaghen per 11 milioni di euro e l'esterno Lazzari dalla Spal in cambio di Murgia più 7 milioni; mentre il Lecce ingaggia l'ex Milan Gabriel come portiere titolare, ma soprattutto, due giocatori di sicura esperienza come Rossettini per la difesa e Lapadula in avanti, entrambi prelevati dal Genoa. Il Milan, come annunciato dalla stessa dirigenza, non prenderà nessun top player, bensì si concentrerà su giovani interessanti da valorizzare: in questo senso, ottimi gli arrivi di Krunic in mezzo al campo e di Theo Hernandez sulla fascia sinistra, mentre è in dirittura d'arrivo il trasferimento sempre dall'Empoli di Ismael Bennacer per 15 milioni. Il Napoli nutre il sogno James Rodriguez, ma intanto si gode gli acquisti in difesa di Manolas, con Diawara finito alla Roma, e Di Lorenzo dopo l'ottima stagione ad Empoli. Proprio i toscani hanno ufficializzato la cessione sia del centrocampista classe 2000 Traorè che di Caputo, pronti a vestire la maglia neroverde del Sassuolo insieme al terzino ex Borussia Dortmund Toljan, reduce dal prestito al Celtic. Il Parma, dopo aver definito l'arrivo di Hernani dallo Zenit e di Karamoh dall'Inter, allontana le voci su un possibile addio di Gervinho e pesca in casa Atalanta per rinforzare l'attacco, mettendo gli occhi su Cornelius, Kulusevski e Barrow. Il Torino prova a prendere Verdi e Mario Rui dal Napoli per meno di 40 milioni di euro con la Sampdoria che, dopo aver ceduto Andersen al Lione, ha chiuso per Murillo, vecchia conoscenza dell'Inter, che arriva in prestito con obbligo di riscatto a meno di 15 milioni. L'Udinese acquista a parametro zero dal Palermo Jajalo e segue con interesse Romulo, rientrato a Genova dopo il prestito alla Lazio.


martedì 9 luglio 2019

Lecce, presi Rossettini e Lapadula. Sempre vivo il sogno Yilmaz



Doppio colpo importantissimo per la società giallorossa che è sempre più vicina all'ingaggiare due giocatori in uscita dal Genoa e di sicura esperienza nel campionato di Serie A. Si tratta del difensore classe 85' Luca Rossettini che, dopo la sfortunata parentesi al Chievo, si trasferirà a titolo definitivo per i prossimi due anni e dell'attaccante Gianluca Lapadula per il quale l'intesa è stata trovata sulla base di un prestito con diritto di riscatto.
Se l'arrivo del 34enne esclude la possibile firma dell'argentino Matias Silvestre, svincolatosi dopo l'ultima stagione con l'Empoli; al contrario, insieme alla punta ex Milan, che tanto bene fece in Serie B con il Pescara siglando 27 reti in 40 presenze e contribuendo alla promozione del Delfino, potrebbe essere acquistata un'altra punta in grado di giocarsi il posto da titolare con Falco. Il sogno, nonostante le difficoltà economiche, rimane Burak Yilmaz, un profilo perfetto per entusiasmare la piazza e per esaltare il gioco di mister Liverani. Il giocatore turco, reduce da un'operazione al quinto metatarso del piede sinistro, avrebbe già acconsentito a misurarsi con il campionato italiano; resta però da convincere il Besiktas, suo club di appartenenza. In secondo piano spuntano Farias del Cagliari, su cui è forte l'interesse del Sassuolo, e Ciano, autore di 7 gol nella passata stagione e appena retrocesso in Serie B con il Frosinone.
Attenzione anche alle possibili uscite: ieri è stato ufficializzato il passaggio di Antonio Marino al Venezia, Tsonev è richiesto da mezza Serie B, mentre Cosenza e Saraniti, come affermato dai loro agenti, possono partire in direzione Serie C.