martedì 6 giugno 2017

Champions Maledetta, la Coppa è ancora del Real Madrid


La squadra guidata da Zidane conquista la seconda Champions League in altrettanti anni: è record da quando la Coppa dei Campioni ha cambiato nome; la storia si ripete proprio come 27 anni fa, quando il Milan di Sacchi trionfò per due volte di seguito in campo internazionale nell’89 e nel 90. Prestazione encomiabile da parte dei “Galacticos” che hanno surclassato gli uomini di Allegri per tutto il secondo tempo, non facendo vedere palla a Dybala e compagni. Questione di abitudine nel giocare le partite importanti, questa è stata la differenza tra le due squadre in campo. Il Real Madrid è stato bravo, intelligente e anche fortunato nel lasciar fare la partita per tutto il primo tempo alla Juventus, subendo, sì, ma mai dimostrandosi in difficoltà e riuscendo a trovare il gol del momentaneo vantaggio con l’unico tiro in porta effettuato nella prima frazione di gioco. Dall'altra parte si è vista una Juventus senza voglia e carattere, soprattutto nella ripresa, forse affaticata dalle troppe cariche stagionali o, forse, troppo sicura della sua forza difensiva che, in finale, a dispetto dei soli 3 gol subiti in tutto il cammino europeo, ha dovuto raccogliere il pallone da dentro la porta per 4 volte. Tanta delusione sia in campo che fuori con l’ancora inspiegabile crollo fisico e mentale della seconda frazione. Nessuno dei cosiddetti “big” è riuscito a incidere su di una squadra posizionata male sul campo da gioco che lasciava troppi spazi per le ripartenze madridiste.
Di certo è mancato lo spirito guerriero, costante in tutta la stagione, che ha permesso alla Juventus di togliersi grandi soddisfazioni, ma non in finale, nonostante un approccio alla gara tra i migliori degli ultimi tempi.
Proprio da questa filosofia bisogna ripartire. E’ necessario ritornare sul campo ad Agosto con ancora più rabbia e cattiveria per quanto successo. La finale ha fatto male ma è stata di aiuto per capire che la Juventus non è ancora al livello del Real e che, per ripartire, bisogna già mettersi sotto da quest’estate con il duo Marotta-Paratici, chiamato a rinforzare la rosa, ad allungare la panchina con nomi di primo livello e a liberarsi degli esuberi e dei giocatori mediocri.
La strada per ritornare grandi in Europa è tracciata, sperando di regalare un sorriso ancora più grande a tutti i tifosi juventini.

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