Finisce ai quarti di finale il cammino dell'Italia di Milena Bertolini,
sconfitta per 2-0 contro le olandesi, campionesse d'Europa in carica, grazie alle
due reti, entrambe di testa, prima di Miedema e poi di Van der Gragt.
Le azzurre scendono in campo adottando un modulo più difensivo e che
garantisca maggiore copertura in fase di non possesso per le avanzate delle due
esterni olandesi Martens e Van de Sanden, entrambe campionesse d'Europa nel
2017. Dunque, si passa dal 4-3-3, assetto utilizzato nelle precedenti partite,
ad un 4-5-1 con Giacinti prima punta e Bergamaschi e Bonansea sugli esterni con
la facoltà di avanzare nelle azione offensive; solo panchina per Girelli,
autrice di 3 gol segnati contro la Giamaica. A centrocampo confermata la coppia
Giugliano-Cernoia, mentre ritorna dal primo minuto Aurora Galli per sfruttare
il suo pericoloso tiro da fuori.
Nonostante le condizioni ambientali non siano delle migliori, la partita
si sviluppa su ritmi discreti tant'è che entrambe le formazioni tentano di
rendersi pericolose senza però riuscire a trovare la rete del vantaggio:
l'azione più pericolosa delle azzurre arriva al 18esimo con Bonansea che spizza
di testa in area di rigore per Bergamaschi che, tuttavia, colpisce in maniera
sporca, facendo terminare il pallone facilmente nelle braccia della Van
Veenendaal. Si va al riposo sul risultato di 0-0, con Le Oranje che provano diversi tiri dalla distanza respinti senza
troppi problemi dal duo difensivo Linari-Gama e dai guantoni di Giuliani. Ad
inizio ripresa, l'Olanda si rovescia in avanti, mordendo le caviglie delle
avversarie e non dando respiro alla manovra azzurra che non riesce quasi mai a
superare la metà campo; a nulla infatti servono i cambi di Milena Bertolini che
prova ad inserire le attaccanti di Milan e Roma, Sabatino e Serturini, nella
speranza di far salire la squadra. Al 58esimo Van de Donk colpisce la traversa
con un tiro a giro dal limite dell'aerea, mentre cinque minuti più tardi è Spitse
a concludere di poco a lato. L'Italia, causa la stanchezza, l'inferiore forza
fisica e tecnica, non riesce a ripartire e al 70esimo Miedema con un preciso
colpo di testa insacca alle spalle di Giuliani il gol dell'1-0. A distanza di dieci minuti, arriva il raddoppio
firmato da Van der Gragt che stacca più in alto di tutte.
Finisce al triplice fischio dell'arbitro l'avventura dell'Italia
femminile al Mondiale, una nazionale in grado, oltre che di raggiungere il suo
massimo risultato di sempre, di far innamorare milioni di spettatori, riuscendo
a convincere anche i più scettici. Le lacrime di Girelli e compagne a fine
partita dimostrano quanto queste ragazze abbiano lottato per coronare il
proprio sogno con la consapevolezza che questa competizione sarà solo un'apripista
ad anni di successi e di trionfi. Encomiabili anche le parole della ct
Bertolini che lancia un importante messaggio per l'intero movimento, sperando
che il calcio femminile possa essere considerato fin da subito alla pari di
quello maschile: innanzitutto, bisogna seguire la via del professionismo, già
adottata in paesi come Olanda e Stati Uniti, dare la possibilità alle donne di
potersi allenare in strutture sicure, senza rischi, affinché il sogno di una
bambina di diventare calciatrice non rimanga tale, ma si trasformi in realtà.
Nel desiderio che tutto ciò venga ascoltato e messo in atto, facciamo un
applauso a queste ragazze. Grazie per averci reso orgogliose di voi. Forza
azzurre!
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