Impresa
storica per le azzurre che, battendo la Cina per 2-0, staccano il pass per il
turno successivo, vincendo per la prima volta nella loro storia una partita ad
eliminazione diretta ed eguagliando, almeno per ora, i quarti di finale del
Mondiale del 1991, quando però le squadre alla griglia di partenza erano molto
meno e non erano previsti gli ottavi.
La partita
si apre con l'Italia che riconferma per 10/11 la stessa formazione vista contro
il Brasile, eccezione fatta per Bergamaschi che prende il posto di Galli a
centrocampo: le qualità sulle fasce di Bonansea e Girelli, unite alla
finalizzazione di Giacinti, si rivelano una scelta tanto ostica per la difesa
cinese quanto decisiva per il vantaggio azzurro che arriva al 15esimo minuto
grazie proprio all'attaccante del Milan che, dopo aver recuperato la sfera in zona
offensiva, concretizza l'azione d'attacco depositando il pallone in fondo al
sacco, dimostrandosi la più reattiva e anticipando la lenta difesa avversaria.
La risposta cinese non tarda ad arrivare: grazie alla classe di Wang Shanshan,
la formazione allenata Xiuquan tenta di rendersi pericolosa con alcuni tiri da
fuori, senza mai riuscire ad impensierire l'estremo difensore Giuliani e la
coppia difensiva formata da Gama e Linari. L'Italia, d'altra parte, cerca il
raddoppio con Bergamaschi al termine del primo tempo, ma trova l'ottima
risposta di Peng.
Ad inizio
ripresa, le azzurre mordono le caviglie delle avversarie e al 49esimo trovano
il gol con l'ennesimo tiro da fuori di Aurora Galli che, dopo la doppietta
contro la Giamaica, sale a tre gol segnati in questo Mondiale (tutti e tre
partendo dalla panchina). La Cina si getta disperatamente all'arrembaggio,
tuttavia non conclude mai in porta e si espone pericolosamente ai contropiedi
italiani che, addirittura, sfiorano il 3-0 prima con la stessa Giacinti e poi
con Giugliano.
Vittoria
eclatante per le azzurre che ai quarti di finale incontreranno le campionesse
d'Europa in carica dell'Olanda, attualmente in ottava posizione nel ranking
della Fifa. Le Oranje, fresche
vincitrici all'ultimo respiro per 2-1 contro il Giappone, si presentano con un
4-3-3 offensivo che rivela le sue armi più pericolose nel tridente d'attacco
guidato da Miedema, (due gol al Camerun e doppietta in finale dell'europeo
contro la Danimarca) Martens, ma soprattutto dalla fantasista Van de Sanden,
che ha appena vinto la Champions League con il Lione.
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