domenica 30 giugno 2019

Mondiale femminile, l'Olanda manda le azzurre a casa


Finisce ai quarti di finale il cammino dell'Italia di Milena Bertolini, sconfitta per 2-0 contro le olandesi, campionesse d'Europa in carica, grazie alle due reti, entrambe di testa, prima di Miedema e poi di Van der Gragt.
Le azzurre scendono in campo adottando un modulo più difensivo e che garantisca maggiore copertura in fase di non possesso per le avanzate delle due esterni olandesi Martens e Van de Sanden, entrambe campionesse d'Europa nel 2017. Dunque, si passa dal 4-3-3, assetto utilizzato nelle precedenti partite, ad un 4-5-1 con Giacinti prima punta e Bergamaschi e Bonansea sugli esterni con la facoltà di avanzare nelle azione offensive; solo panchina per Girelli, autrice di 3 gol segnati contro la Giamaica. A centrocampo confermata la coppia Giugliano-Cernoia, mentre ritorna dal primo minuto Aurora Galli per sfruttare il suo pericoloso tiro da fuori.

Nonostante le condizioni ambientali non siano delle migliori, la partita si sviluppa su ritmi discreti tant'è che entrambe le formazioni tentano di rendersi pericolose senza però riuscire a trovare la rete del vantaggio: l'azione più pericolosa delle azzurre arriva al 18esimo con Bonansea che spizza di testa in area di rigore per Bergamaschi che, tuttavia, colpisce in maniera sporca, facendo terminare il pallone facilmente nelle braccia della Van Veenendaal. Si va al riposo sul risultato di 0-0, con Le Oranje che provano diversi tiri dalla distanza respinti senza troppi problemi dal duo difensivo Linari-Gama e dai guantoni di Giuliani. Ad inizio ripresa, l'Olanda si rovescia in avanti, mordendo le caviglie delle avversarie e non dando respiro alla manovra azzurra che non riesce quasi mai a superare la metà campo; a nulla infatti servono i cambi di Milena Bertolini che prova ad inserire le attaccanti di Milan e Roma, Sabatino e Serturini, nella speranza di far salire la squadra. Al 58esimo Van de Donk colpisce la traversa con un tiro a giro dal limite dell'aerea, mentre cinque minuti più tardi è Spitse a concludere di poco a lato. L'Italia, causa la stanchezza, l'inferiore forza fisica e tecnica, non riesce a ripartire e al 70esimo Miedema con un preciso colpo di testa insacca alle spalle di Giuliani il gol dell'1-0.  A distanza di dieci minuti, arriva il raddoppio firmato da Van der Gragt che stacca più in alto di tutte.

Finisce al triplice fischio dell'arbitro l'avventura dell'Italia femminile al Mondiale, una nazionale in grado, oltre che di raggiungere il suo massimo risultato di sempre, di far innamorare milioni di spettatori, riuscendo a convincere anche i più scettici. Le lacrime di Girelli e compagne a fine partita dimostrano quanto queste ragazze abbiano lottato per coronare il proprio sogno con la consapevolezza che questa competizione sarà solo un'apripista ad anni di successi e di trionfi. Encomiabili anche le parole della ct Bertolini che lancia un importante messaggio per l'intero movimento, sperando che il calcio femminile possa essere considerato fin da subito alla pari di quello maschile: innanzitutto, bisogna seguire la via del professionismo, già adottata in paesi come Olanda e Stati Uniti, dare la possibilità alle donne di potersi allenare in strutture sicure, senza rischi, affinché il sogno di una bambina di diventare calciatrice non rimanga tale, ma si trasformi in realtà. Nel desiderio che tutto ciò venga ascoltato e messo in atto, facciamo un applauso a queste ragazze. Grazie per averci reso orgogliose di voi. Forza azzurre!

venerdì 28 giugno 2019

Calciomercato, in chiusura lo scambio Diawara-Manolas tra Roma e Napoli


Si attende soltanto l'ufficialità per quanto riguarda i primi colpi di questa sessione estiva di mercato per Napoli e Roma, coinvolte in una doppia operazione che vedrà il passaggio del difensore classe 91' Kostas Manolas alla coorte di Ancelotti e quello di Amadou Diawara in giallorosso. Il club di Aurelio De Laurentiis, che ha già trovato da tempo l'accordo con il giocatore sulla base di 4,5 milioni a stagione, dovrebbe versare circa 34 milioni di euro nelle casse del club capitolino (valore al di sotto della clausola rescissoria, fissata a 36) per assicurarsi le prestazioni sportive dell'ex centrale dell'Olympiacos che andrebbe così a formare una delle difese più forti d'Italia insieme a Koulibaly, sempre più leader del pubblico partenopeo e blindato dallo stesso presidente. Il percorso inverso, invece, sarà fatto da Diawara, reduce da una pessima stagione sotto la guida di Ancelotti in cui ha collezionato il misero bottino di 13 presenze. Il centrocampista guineano, pronto a firmare un quinquennale da 2 milioni più bonus, è una precisa richiesta del nuovo allenatore Paulo Fonseca che vede in lui l'ideale sostituto di De Rossi per rinforzare la mediana. Il classe 97', dopo aver impressionato l'allenatore portoghese in una partita di Champions League di due anni fa tra lo Shakhtar Donetsk e lo stesso Napoli, dovrebbe trasferirsi all'ombra del Colosseo per 18 milioni più 2 di bonus.
Se per il Napoli la cessione dell'ex Bologna non sembra essere poi così grave, al contrario l'addio del difensore greco costringe la Roma ad intervenire sul mercato andando a prendere due profili in grado di non farlo rimpiangere. Tra i possibili candidati per il post Manolas spiccano i nomi di Andersen della Sampdoria, per cui la società blucerchiata chiede 25 milioni di euro, Mancini dell'Atalanta, ma soprattutto Marc Bartra, prodotto della cantera del Barcellona, attualmente di proprietà del Betis Siviglia; più defilato, invece, Lucas Verissimo del Santos, da sempre un pallino del neo direttore sportivo Petrachi.



mercoledì 26 giugno 2019

Mondiale femminile, Giacinti e Galli portano l'Italia ai quarti di finale



Impresa storica per le azzurre che, battendo la Cina per 2-0, staccano il pass per il turno successivo, vincendo per la prima volta nella loro storia una partita ad eliminazione diretta ed eguagliando, almeno per ora, i quarti di finale del Mondiale del 1991, quando però le squadre alla griglia di partenza erano molto meno e non erano previsti gli ottavi.
La partita si apre con l'Italia che riconferma per 10/11 la stessa formazione vista contro il Brasile, eccezione fatta per Bergamaschi che prende il posto di Galli a centrocampo: le qualità sulle fasce di Bonansea e Girelli, unite alla finalizzazione di Giacinti, si rivelano una scelta tanto ostica per la difesa cinese quanto decisiva per il vantaggio azzurro che arriva al 15esimo minuto grazie proprio all'attaccante del Milan che, dopo aver recuperato la sfera in zona offensiva, concretizza l'azione d'attacco depositando il pallone in fondo al sacco, dimostrandosi la più reattiva e anticipando la lenta difesa avversaria. La risposta cinese non tarda ad arrivare: grazie alla classe di Wang Shanshan, la formazione allenata Xiuquan tenta di rendersi pericolosa con alcuni tiri da fuori, senza mai riuscire ad impensierire l'estremo difensore Giuliani e la coppia difensiva formata da Gama e Linari. L'Italia, d'altra parte, cerca il raddoppio con Bergamaschi al termine del primo tempo, ma trova l'ottima risposta di Peng.
Ad inizio ripresa, le azzurre mordono le caviglie delle avversarie e al 49esimo trovano il gol con l'ennesimo tiro da fuori di Aurora Galli che, dopo la doppietta contro la Giamaica, sale a tre gol segnati in questo Mondiale (tutti e tre partendo dalla panchina). La Cina si getta disperatamente all'arrembaggio, tuttavia non conclude mai in porta e si espone pericolosamente ai contropiedi italiani che, addirittura, sfiorano il 3-0 prima con la stessa Giacinti e poi con Giugliano.

Vittoria eclatante per le azzurre che ai quarti di finale incontreranno le campionesse d'Europa in carica dell'Olanda, attualmente in ottava posizione nel ranking della Fifa. Le Oranje, fresche vincitrici all'ultimo respiro per 2-1 contro il Giappone, si presentano con un 4-3-3 offensivo che rivela le sue armi più pericolose nel tridente d'attacco guidato da Miedema, (due gol al Camerun e doppietta in finale dell'europeo contro la Danimarca) Martens, ma soprattutto dalla fantasista Van de Sanden, che ha appena vinto la Champions League con il Lione.

venerdì 21 giugno 2019

Nasce la Juventus di Maurizio Sarri


Dopo una lunga attesa, finalmente la dirigenza bianconera ha sciolto gli ultimi dubbi sul dopo Allegri e ha annunciato come nuovo tecnico Maurizio Sarri, fresco vincitore dell'Europa League con il Chelsea. Intesa trovata sulla base di un triennale a 6,5 milioni l'anno; mentre al club londinese sarà versato un indennizzo da 1 milione di euro per liberare l'ex mister di Empoli e Napoli. Difficile la sfida che attende il tecnico campano che dovrà far rendere al meglio la squadra, esaltandone le potenzialità e aumentandone la spettacolarità delle giocate in campo, senza trascurare la voglia di vincere, da sempre slogan della società Agnelli.
Con Sarri al comando, oltre alla conferma del 4-3-3 come modulo, in molti pensano di restare e giocarsi le proprie chances per conquistare una maglia da titolare: giocatori come Dybala e Douglas Costa (quasi con la valigia in mano con la permanenza di Allegri) potrebbero recitare un ruolo di primo piano all'interno dello scacchiere bianconero. Le certezze saranno rappresentate dal duo difensivo Chiellini-Bonucci, affiancato a sinistra da Alex Sandro, pronto ad essere rigenerato dalla cura Sarri, e dal centrocampo tutto muscoli targato Emre Can e Matuidi. Davanti è scontata la permanenza di Bernardeschi, per il quale l'allenatore nutre grande stima, e di Cristiano Ronaldo, come annunciato da lui stesso con la frase "Resto alla Juventus al 100%"; mentre Mandzukic e Joao Cancelo sono già con un piede e mezzo fuori da Torino: il primo, anche per una questione di età, non sembra rispettare l'identikit del giusto attaccante cercato da Sarri, mentre il secondo, nonostante sia arrivato soltanto la scorsa estate, mettendo in mostra un ottimo potenziale tecnico, ha evidenziato molte lacune a livello difensivo ed è per questo che la Juve potrebbe anche cederlo di fronte ad un'offerta di 50-60 milioni di euro da parte dei club di Manchester.


Tuttavia, non mancano già le prime idee di mercato: in difesa, oltre all'imminente acquisto per 15 milioni di euro di Merih Demiral, difensore dell'under21 turca, nell'ultima stagione al Sassuolo, si pensa a Koulibaly del Napoli, per il quale il presidente De Laurentiis chiede più di 150 milioni, a De Ligt dell'Ajax (80 milioni di euro) e alle alternative "low cost" Manolas della Roma, su cui grava una clausola rescissoria da 36 milioni, e Benatia, che potrebbe clamorosamente ritornare sotto la Mole a distanza di soli 6 mesi. Un grande investimento verrà fatto a centrocampo: il sogno è Paul Pogba, ma la valutazione del cartellino e la concorrenza del Real Madrid di Zidane potrebbero far strizzare l'occhio a Paratici e Nedved al centrocampista serbo della Lazio Milinkovic-Savic, con cui la Juve sembra aver già trovato l'accordo, o a Ndombele, reduce da un'incredibile annata con il Lione. L'ultimo nome sembra essere quello di Rabiot, in uscita dal Psg e possibile colpo a parametro zero nonostante un elevato ingaggio del giocatore. In attacco il punto interrogativo più importante riguarda il centravanti: con l'arrivo di Sarri non è così scontato che Gonzalo Higuain rimanga a Torino, ma anzi potrebbe essere ceduto per far spazio a Mauro Icardi. L'argentino è fuori dal progetto tecnico di Conte e, complice anche un pessimo rapporto con la tifoseria interista, potrebbe accettare le lusinghe del club campione d'Italia. Un altro obiettivo per il reparto avanzato è Federico Chiesa che, nonostante sia stato blindato dal nuovo presidente viola Commisso, gode dell'apprezzamento di Sarri che vede in lui un potenziale "crack" anche a livello mondiale. La valutazione di circa 70 milioni di euro non sembra, però, spaventare la Vecchia Signora, che potrebbe cedere su tutti Douglas Costa, proprio per finanziare l'arrivo del figlio d'arte.

mercoledì 19 giugno 2019

Mondiale femminile, finisce 1-0 per il Brasile, ma le azzurre sono agli ottavi


Sconfitta poco amara per le italiane allenate da Milena Bertolini che, nonostante il passo falso di ieri sera, riescono comunque a qualificarsi agli ottavi di finale come prime nel girone grazie ai successi per 2-1 contro l'Australia e per 5-0 contro la modesta Giamaica nelle precedenti due partite. Una gara sofferta per le azzurre che, dopo un primo tempo ricco di emozioni e giocato ad alti livelli, calano vistosamente nella ripresa subendo l'egemonia verdeoro e l'alto tasso tecnico di Marta e compagne.
A pochi istanti dal fischio d'inizio, il ct Bertolini annuncia tra le novità di formazione l'attaccante del Milan Valentina Giacinti, capocannoniere dell'ultima Serie A con 20 gol, al fianco di Bonansea e Girelli nel tridente offensivo. Alle loro spalle, solito centrocampo formato dalle intelligenti Giugliano e Cernoia e da Aurora Galli, pronta a sfruttare le sue capacità di inserimento. In difesa, confermata la linea a quattro che vede Bartoli e Guagni fare da chioccia al duo difensivo Linari-Gama.
Le brasiliane, obbligate a vincere per evitare di salutare clamorosamente la competizione anzitempo, si spingono subito in avanti rendendosi pericolose con diversi calci d'angolo. L'occasione più ghiotta del primo tempo è targata Debinha: la numero 9, innescata dal corner battuto da Marta, devia la palla di tacco al volo trovando l'ottima risposta di Giuliani. L'Italia non ci sta e a metà primo tempo, dopo una splendida azione, Girelli segna il gol del vantaggio, ma l'arbitro annulla giustamente per fuorigioco.
Nel secondo tempo, è un'altra partita: le azzurre fanno fatica a rendersi pericolose e concludono poche volte verso la porta difesa da Barbara; tuttavia grazie ad una buona difesa riescono a mantenere il pareggio fino a quando al 75esimo Linari prende posizione su Debinha che cade a terra, riuscendo a conquistare un rigore molto generoso. Dagli undici metri va Marta che spiazza Giuliani, sigla il gol del definitivo 1-0 per il Brasile e stabilisce il record di 17 marcature nella storia dei Mondiali (il precedente record era stato decretato da Miroslav Klose con la maglia della Germania al Mondiale 2014).   

Sconfitta con il sorriso per Bonansea e compagne che possono continuare a sognare e a far sognare l'intero popolo italiano: ora sguardo puntato a martedì 25 giugno quando le nostre ragazze scenderanno di nuovo in campo per gli ottavi di finale contro una tra Nigeria e Cina.

lunedì 17 giugno 2019

Un Lecce targato Serie A

  

È un Lecce pieno di entusiasmo e ambizione quello che si appresta ad affrontare la prossima Serie A a distanza di 8 anni dall'ultima volta. Dopo aver conquistato per la seconda volta nella sua storia la doppia promozione dalla Lega Pro alla Serie A, il club salentino, grazie al lavoro del ds Meluso, è pronto ad alzare il tasso tecnico della squadra, regalando a mister Liverani una rosa competitiva, in grado di raggiungere la salvezza senza problemi.
Come annunciato dal presidente Saverio Sticchi Damiani, l'ossatura della squadra verrà mantenuta; per questo saranno rispedite al mittente tutte le possibili offerte per i big della squadra a partire dal bomber La Mantia, autore di 17 gol nell'ultima annata, fino a Lucioni e Tachtsidis, entrambi perni rispettivamente della difesa e del centrocampo. Sono certi, invece, gli addii pesanti di Palombi, che rientrerà dopo il prestito alla Lazio, e di Scavone, in procinto di riabbracciare Genova. Di Matteo è ambito da 3 club di Lega Pro, quali Monza, Alessandria e Vicenza, mentre Tabanelli, nonostante una prestigiosa stagione, ha diverse richieste in Serie B.
Sul fronte  entrate, i giallorossi sono interessati a Bartolomiej Dragowski, portiere di proprietà della Fiorentina, ma nell'ultima stagione in prestito all'Empoli. Sul portiere polacco, che sembra destinato a lasciare i Viola, occhio all'interesse del Bournemouth in Premier League.

Per quanto riguarda la retroguardia, oltre alla conferma di Fiamozzi sulla destra e all'ufficialità del terzino sinistro Vera, arrivato a titolo definito dal Leones Futbol Club, si pensa al giovanissimo centrale Ersoy del Bursaspor che conta già due presenze con la nazionale turca. La retrocessione del club biancoverde in seconda divisione potrebbe facilitare l'addio del classe '97 per circa 9 milioni di euro, sul quale è forte anche l'interesse della Lazio. Le manovre più importanti saranno attuate nel reparto offensivo, dove arriveranno due attaccanti dalle diverse caratteristiche: uno più veloce e tecnico, come Farias, reduce dalla brillante seconda parte di stagione all'Empoli, e uno più fisico e goleador, profilo che corrisponde al nome di Burak Yilmaz, attaccante in uscita dal Besiktas e che potrebbe liberarsi per soli 6 milioni di euro. Attenzione anche al centrocampo, dove verrà preso un giocatore fisico e già abituato a calcare il palcoscenico della Serie A: occhi puntati su Chibsah del Frosinone, ma soprattutto su Acquah, appena retrocesso in Serie B.