martedì 11 settembre 2018

Portogallo-Italia 1-0, continua la striscia negativa degli azzurri


Dopo il pareggio per 1-1 nella prima partita del girone di Nations League, l'Italia di Mancini non è riuscita ad imporsi nemmeno sul campo del Portogallo rimediando una sconfitta di misura per 1-0, decisa dal gol al 48esimo dell'ex Milan Andrè Silva. Il tecnico degli azzurri, dopo la brutta prestazione contro la Polonia, decide di stravolgere la formazione e passa dal 4-3-3 ad un 4-4-2 abbastanza offensivo con il tandem Immobile-Zaza in avanti, supportato sulle fasce laterali dalla corsa di Bonaventura e Chiesa, lanciato per la prima volta dall'inizio. L'Italia, però, a dispetto dei tanti cambiamenti (ben 9 su 11) e della conferma dei soli Donnarumma (anche oggi il migliore) e Jorginho, non trova il giusto equilibrio tra difesa e attacco, non riuscendo a servire gli attaccanti e a creare occasioni da gol.
In fase difensiva i due terzini Criscito e Lazzari, all'esordio in Nazionale, risultano quasi inesistenti, mentre la disattenzione della coppia del Milan formata da Caldara e Romagnoli fa acqua da tutte le parti, costando cara agli azzurri nell'azione del vantaggio portoghese e lasciando sempre troppo spazio di manovra al contropiede lusitano. Il vero punto debole rimane senz'altro il centrocampo, privo di talento e di giocatori in grado di saper fare il salto di qualità alla squadra. Jorginho, a cui è affidato il compito di regista, è spesso lasciato troppo solo e in pochissime volte rischia la verticalizzazione, rifugiandosi nel passaggio corto verso compagni addirittura marcati. Cristante, forse il peggiore in campo, sbaglia di tutto e di più, dimostrandosi lontano parente del giocatore ammirato lo scorso anno con la maglia dell'Atalanta sotto la guida di Gasperini. Davanti bene la prova di Zaza e Bonaventura; male invece quella di Chiesa, completamente scomparso nella ripresa, e Immobile che, ancora una volta, conferma il fatto di avere una sorta di blackout quando gioca in Nazionale rispetto a quando scende in campo in Serie A con la Lazio.
Se da un lato l'Italia sembra essere lontana parente di quella ammirata e vincente del 2006, priva di idee di gioco e lenta nei movimenti, dall'altro spadroneggia il Portogallo, campione d'Europa in carica che, nonostante la pesante assenza di Cristiano Ronaldo, si impone sull'avversario sia a livello tecnico che mentale, sfiorando a più riprese il gol del 2-0 e fornendo una prestazione da grande squadra agli occhi dei più scettici.
Per l'Italia continua un periodo di crisi interminabile: dopo la figuraccia ai playoff contro la Svezia, costata la mancata partecipazione al Mondiale in Russia, gli azzurri sembrano incapaci di segnare su azione e di ottenere una vittoria che, ormai, manca da più di 11 mesi. La sfida per Mancini si fa quasi impossibile in un'Italia che, da grande del calcio, non riesce più a rialzarsi per tornare sul tetto del mondo.

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