mercoledì 6 settembre 2017

Calciomercato, il Pagellone delle 20 squadre della Serie A


Dopo mesi di trattative, finalmente il calciomercato è giunto al termine venerdì 31 Agosto con tanti colpi onerosi e clamorosi: una sessione estiva all'insegna dei continui "mai di pancia", degli acquisti extra milionari e dei certificati medici (molto spesso falsi), volti a cambiare casacca da parte di più giocatori scontenti.
La Serie A riparte con il botto tra la voglia di tornare grandi delle milanesi, la solidità del progetto Napoli e l'obiettivo della Juventus di confermarsi in Italia, provando a conquistare il settimo scudetto consecutivo.
Questi i voti che, secondo me, alla luce degli acquisti e delle cessioni adoperate da ogni squadra, rispecchiano al meglio il mercato italiano.
Atalanta 6,5: Dopo l'ottimo campionato scorso, concluso con un quarto posto che sa di Europa, l'obiettivo era quello di ampliare la rosa con giocatori di qualità e giovani di ottima prospettiva. Cedute le sorprese Conti e Kessie, passati entrambi al Milan per circa 50 milioni, il club bergamasco è intervenuto sul mercato per portare in terra lombarda profili interessanti come Castagne, ex terzino destro del Genk, e De Roon, ritornato in Serie A dopo la breve parentesi al Middlesbrough in Inghilterra. Confermato il tridente difensivo composto da Masiello-Caldara-Toloi, il vero punto di forza dell'Atalanta rimane l'attacco: importante il rinnovo del Papu Gomez con aumento di stipendio, condito dalla conferma di Andrea Petagna e dagli arrivi di Orsolini, in prestito biennale dalla Juventus, di Cornelius, forte centravanti danese che tanto bene ha fatto al Copenaghen, e di Josip Ilicic che, dopo un brutto anno trascorso a Firenze, ha voglia di rilanciarsi dando ancora più imprevedibilità e qualità alla manovra bergamasca. Unico appunto? Male la gestione del caso Spinazzola; inutile trattenere un giocatore che vuole andare via.
Benevento 6,5: Un mercato sufficiente quello condotto dal Benevento che, raggiunta la Serie A per la prima volta nella sua storia, non vuole di certo fare la comparsa. In difesa, ad affiancare capitan Lucioni, ci sarà il ballottaggio tra l'ex Empoli Costa e Antei, arrivato dal Sassuolo l'ultimo giorno di mercato; mentre sulla fasce toccherà a Letizia, arrivato dal Carpi, e all'ex Palermo Lazaar che si accasa ai giallorossi dopo una sola stagione al Newcastle. I colpi migliori, però, sono stati piazzati a centrocampo: fantastica l'operazione in prestito con diritto di riscatto per Cataldi, al quale si aggiungeranno le caratteristiche fisiche dell'ex Pescara Memushaj e la velocità di D'Alessandro sull'esterno sinistro, letale nei contropiedi. In attacco, perso il bomber Ceravolo, ritornato in Serie B al Parma, sono stati presi Coda dalla Salernitana e Iemmello dal Sassuolo per tentare la salvezza. Forse si sarebbe dovuto prendere qualcosa di meglio in porta rispetto al modestissimo Belec, ancora inadatto a difendere i pali di una squadra di Serie A.
Bologna 6: Lo scorso anno il problema era rappresentato dalla difesa, inguardabile sia contro le big che con le medie-basse del campionato, ed è proprio qui che il ds Bigon si è dato da fare, regalando al tecnico  Donadoni due difensori fisici e veloci come De Maio e Gonzalez che possono sicuramente fare meglio dei partenti Gastaldello e Oikonomou, direzione Brescia e Spal. A centrocampo, nonostante il forte interesse, si punta sulle certezze Taider e Donsah; mentre Pioli, arrivato dal Milan, è una vera e propria incognita. In attacco blindati i 3 del tridente dietro a Destro: Di Francesco è un possibile crack e chissà se questa sarà la sua stagione; Verdi ha colpi importanti e Krejci è sempre un'ala veloce e tecnica. A completare il reparto offensivo è stato ingaggiato lo svincolato Palacio, pronto a subentrare in caso di difficoltà. A mio avviso il Bologna non ha né strafato né andato al risparmio; ha fatto il suo solito mercato efficace e funzionante per raggiungere già a Marzo la certezza della salvezza
Cagliari 6,5: Se avessero sostituito Murru con un terzino sinistro di ruolo che non fosse Padoin, avrei dato anche mezzo voto in più. Dopo vari passaggi in porta, finalmente il numero uno tra i pali sarà il giovanissimo e talentuoso Cragno, fresco di promozione con il Benevento. I pesanti addii di Bruno Alves e Isla, passati rispettivamente a Reading e Fenrbahce, sono stati rimpiazzati egregiamente da Andreolli, chiamato al riscatto, e dall'esperienza di Van Der Wiel. A centrocampo è arrivato Cigarini a fare legna insieme ad un ormai rodato Ionita; mentre il vero colpo è stato piazzato in attacco: ceduto Marco Borriello alla Spal, la piazza richiedeva a gran voce l'acquisto di un nuovo attaccante da affiancare a Sau e così è stato: sbarcato in Sardegna per circa 12 milioni di euro, diventando l'acquisto più oneroso della storia del Cagliari, Pavoletti diventerà il principale finalizzatore della manovra rossoblu. Anche per quest'anno i ragazzi di Rastelli dovrebbero ottenere una facile salvezza.
Chievo 5,5: Non hanno operato tanto e lo scheletro della squadra, bene o male, poggia ancora sulle basi dello scorso anno. Tanti giovani presi, tra i più interessanti cito Gaudino, in prestito dal Bayern, e Stepinski dal Nantes. Non molto soddisfatto dell'acquisto di Tomovic, parecchio ingombrante in queste prime due uscite con la Fiorentina, ma per il Chievo può essere un buon rincalzo ai vari Cesar, Dainelli e Gamberini. A centrocampo ad illuminare il gioco ci saranno ancora Birsa e Castro, considerati incedibili; mentre in attacco a far coppia con Inglese, comprato dal Napoli ma lasciato in prestito ai clivensi, giocherà l'ex Empoli Pucciarelli.
Crotone 5,5: Ancora una volta, come l'anno scorso, non si è riusciti a creare una squadra degna e capace di infastidire le big e raccogliere punti importanti. Un calciomercato che, a dispetto di quanto fatto dalle neopromosse, sottolinea la poca qualità presente in rosa: Ajeti e Pavlovic non possono di certo essere considerati due top player in difesa dopo le brutte prestazioni al Torino e alla Sampdoria; il centrocampo conquista più robustezza e linee di gioco grazie agli arrivi dello svincolato Izco, dello juventino Mandragora e di Kragl. In attacco, invece, ci sono da registrare i movimenti più importanti con i ritorni di Budimir dalla Sampdoria e di Trotta dal Sassuolo. Tutto da scoprire il giovane Tumminello. Nonostante ciò, la vedo una delle squadre favorite a retrocedere.
Fiorentina 7,5: Sarò controproducente ma forse meritavano anche mezzo voto in più. Dopo un inizio di calciomercato tutt'altro che esaltante, soprattutto a causa delle minacce di vendita della società da parte dei Della Valle e delle continue contestazioni dei tifosi, il ds Corvino è riuscito a fare l'impensabile: guadagnati quasi 100 milioni dalle cessioni di big come Borja Valero, Vecino, Bernardeschi, Ilicic e Kalinic, è intervenuto sul mercato in maniera minuziosa, dando spazio ad una rivoluzione fantastica. Oltre ad alleggerire il monte ingaggi, la vera impresa è stata quella di non andare ad indebolire la rosa ma, addirittura, di migliorarla con giovani talenti pronti ad esplodere. In difesa sono arrivati 3 giocatori interessantissimi come il terzino destro Bruno Gaspar e i difensori centrali Milenkovic e Vitor Hugo che lotteranno per una maglia da titolare al fianco di Astori, nuovo capitano. In porta, con l'addio di Tatarusanu al Nantes, è stata data fiducia a Sportiello; mentre il centrocampo, dopo aver perso due pedine fondamentali come Vecino e Borja Valero, appare rinfoltito con gli acquisti di Veretout e di Benassi, al fianco di Badelj. In avanti, invece, sono cambiati tutti gli uomini esclusi i soli Babacar e Chiesa, pronto a diventare la stella della squadra. Ottime le operazioni del cholito Simeone come dopo Kalinic e di Eysseric dal Nizza nello sviluppo della manovra. Da non sottovalutare le qualità di Gil Dias e Zekhnini, vere sorprese della prossima Fiorentina. Da applausi il colpo Thereau nell'ultimo giorno di mercato. I risultati arriveranno col tempo, fiducia a Pioli e pedalare perché, sebbene sia una stagione di transito, la Viola si può togliere importanti soddisfazioni.
Genoa 5,5: Tanti stravolgimenti di rosa come sempre, ma giudicare il Genoa ad oggi è veramente difficile conoscendo il presidente Preziosi che ogni inverno smantella la rosa. Tra le cessioni più importanti c'è quella di Simeone, sostituito degnamente da Galabinov e Lapadula che, a mio avviso, è arrivato nell'ambiente migliore per le sue caratteristiche. In difesa perso Burdisso, sono corsi ai ripari comprando Zukanovic dalla Roma e Rossettini dal Torino, due buoni centrali che però dovranno scontrarsi con le troppe lacune del pacchetto arretrato. Unico arrivo degno di nota in mezzo al campo è quello di Bertolacci che conosce la piazza e può dare una mano alla causa del grifone. Centurion e Ricci sono alla prova del nove, soprattutto il primo, o esplodono o finiranno nel dimenticatoio.
Inter 6,5: I veri top player come Di Maria, Pepe e Nainggolan (i nomi di cui si parlava a Maggio-Giugno) sono svaniti nel nulla, sotto i colpi del fair play finanziario. Nonostante le grandi promesse fatte da Suning e company, il poco budget è stato destinato a sistemare una rosa piena di esuberi: ceduti Andreolli, Carrizo, Palacio, Sainsbury, Banega, Kondogbia, Biabiany, Medel, Murillo, Ansaldi e Jovetic, il ds Sabatini ha portato a Milano due terzini di ottima caratura come Dalbert del Nizza e Joao Cancelo del Valencia; Skriniar a fare reparto con Miranda; Vecino e Borja Valero a dare nuova linfa al centrocampo nerazzurro. Eder, dopo l'addio di Gabigol al Benfica, rimane a fare il vice Icardi; mentre Joao Mario cerca la stagione del riscatto. Karamoh come panchinaro di Candreva può essere un gran bel colpo, sperando che non si bruci. Tra le note negative di questa sessione c'è sicuramente la società, poco chiara nei confronti degli stessi tifosi, e una rosa molto corta: pochi giocatori in ogni reparto, soprattutto in difesa dove oltre al duo difensivo titolare, è rimasto solo Ranocchia.
Juventus 7: Non è certamente stato uno dei più bei mercati della Vecchia Signora. Dopo Cardiff, il messaggio fatto recapitare dalle parti di Torino con la conferma di Allegri era di una squadra che, con gli stessi uomini più qualche pedina di qualità all'altezza dei titolari, avrebbe cercato di arrivare di nuovo in finale di Champions cercando di vincerla. Purtroppo i piani dei bianconeri sono stati scombussolati prima dalla rescissione contrattuale con Dani Alves e poi dal clamoroso divorzio con Leonardo Bonucci che, dopo 7 anni, saluta i bianconeri per accasarsi all'acerrima rivale del Milan. Tale colpo ha sicuramente fatto riflettere sia tifosi che staff con Allegri l'indiziato principale a voler l'addio dell'ex numero 19 a causa di parecchie divergenze avvenute la scorsa stagione. A ciò si aggiunge anche il caso Schick: quando sembrava ormai essere un giocatore della Juve, il ceco non ha superato le visite mediche e dopo due mesi è passato alla Roma. Marotta e Paratici, dopo un sonno durato tutto Giugno, hanno iniziato a portare a casa i primi colpi di quest'estate: chiuse in due settimane le operazioni Douglas Costa e Bernardeschi sulle fasce e De Sciglio come sostituto di Dani Alves sulla corsia di destra. L'addio di Bonucci ha costretto la società ad intervenire anche dietro in difesa andando a prendere negli ultimi giorni di mercato Howedes, ex capitano dello Schalke e Campione del Mondo con la Germania nel 2014. Per concludere, infine, sono arrivati in mezzo al campo i profili che si cercavano da più di un anno: Bentancur può esplodere, mentre la vera certezza è Matuidi, sbarcato a Torino per 20 milioni
Lazio 5,5: Dopo la stagione di riscatto dello scorso anno, mi aspettavo qualcosa di più dal calciomercato biancoceleste. Pur vero che il mago Lotito è riuscito a piazzare giocatori in scadenza come Biglia e Keita a prezzi esorbitanti (20 milioni per il primo e 35 per il secondo), però da tutti questi soldi incassati ci si aspettava qualche colpo di maggiore talento. Lucas Leiva è un buon mediano, ma alla lunga non può rimpiazzare Biglia, mentre Nani è di sicuro un giocatore esperto ma mai talentuoso come il senegalese. A chiudere il cerchio c'è il pessimo acquisto di Caicedo dall'Espanyol, un giocatore dal rendimento minimo super pagato. C'è da consolarsi con la cessione di Hoedt al Southampton per circa 18 milioni, mica noccioline. Ah, un'ultima curiosità: per chi non lo sapesse Nani prenderà la 7, sperando non faccia fare troppe risate ai suoi compagni in campo.
Milan 8,5: Dopo anni passati all'ombra della Juventus, ritorna ad essere la regina del mercato. La nuova società ha lasciato la sua impronta, dando una chiara prova di forza spendendo più di 200 milioni sul mercato. Il calciomercato, apertosi con il rinnovo di una futura bandiera come Donnarumma, ha trovato in Fassone e Mirabelli due direttori capaci di portare a Milano, sponda rossonera, le sorprese dello scorso campionato Conti e Kessie, l'esperienza e le qualità in difesa di Musacchio e del terzino sinistro Rodriguez. Ma l'acquisto più clamoroso e importante di questa sessione porta il nome di Leonardo Bonucci, arrivato per l'irrisoria cifra di 40 milioni dalla Juventus e pronto a caricarsi la squadra sulle spalle da vero leader, con una fascia da capitano in più. Suso e Bonaventura, i maggiori artefici dell'ingresso in Europa League, saranno ancora i protagonisti, affiancati dal colpo Biglia in mezzo al campo, arrivato alla Lazio per 20 milioni, Calhanoglu, trequartista famoso in tutta Europa per le sue punizioni magistrali, e Borini, uomo tuttofare in attacco. Salutati Bacca e Niang, finiti rispettivamente al Villareal e al Torino, sono stati perfezionati in avanti i passaggi di Andrè Silva dal Porto per 40 milioni di euro (la vera scommessa del prossimo anno), e di Nikola Kalinc, già conoscente del nostro calcio con un passato alla Fiorentina. Di fronte ad un'organizzazione così che ha consegnato gran parte della rosa a Montella già a Luglio, c'è solo da fare i complimenti al nuovo Diavolo che sta nascendo
Napoli 6: Un mercato quasi nullo quello imbastito da Aurelio De Laurentiis che si è limitato a portare a casa un terzino sinistro di ricambio a Ghoulam come Mario Ruì e un promettente esterno come Ounas, abile a saltare l'uomo e pronto a sostituire uno tra Callejon e Insigne nel momento del bisogno. Su richiesta di Sarri, la squadra non è stata stravolta: riusciti a mantenere tutti i big e a respingere i vari attacchi per Koulibaly, Insigne e Mertens, punteranno a vincere lo scudetto con una rosa giovane ma competitiva. Perfette le cessioni di Zapata, Pavoletti e Strinic, ormai fuori dal progetto, per alleggerire il monte ingaggi e concedere più minuti possibili al duo Mertens-Milik. Nonostante le voci negli ultimi giorni di mercato, è stato trattenuto anche il portiere Reina che ha giurato amore ai tifosi; una scelta non proprio azzeccata secondo me visti anche alcuni interventi indecenti per un numero uno della sua esperienza.
Roma 6,5: Come per la Fiorentina, anche qui si parla di un'estate rivoluzionaria. Con gli arrivi di Eusebio Di Francesco in panchina e di Monchi come direttore sportivo, si è dato spazio ad una prima parte di mercato dedicata esclusivamente alle cessioni: Salah via al Liverpool per 50 milioni, Paredes abbraccia Mancini allo Zenit mentre Rudiger sarà il nuovo perno della difesa rocciosa del Chelsea. Circa 100 milioni incassati per sancire il fair play finanziario e regalare a questa Roma un nuovo volto. Tanti gli arrivi con Monchi che ha privilegiato l'esperienza di Moreno in difesa e Gonalons in mezzo al campo e l'esplosività di alcuni giovani interessanti come Karsdorp, ex terzino destro del Feyenoord, Pellegrini, rientrato alla base per 10 milioni dopo il prestito al Sassuolo, e Cengiz Under, che in patria è soprannominato il nuovo Dybala turco. Sistemata la retroguardia, in attacco non è arrivato un vero e proprio sostituto con le caratteristiche di Salah, ma gli acquisti di Defrel come vice Dzeko e, soprattutto, di Schick dalla Sampdoria, fanno ipotizzare ad un possibile cambio di modulo con Perotti ad illuminare dietro le punte o con due trequartisti a supportare Dzeko.
Sampdoria 7: Davvero un gran bel calciomercato per la Sampdoria di Ferrero che, a mio avviso, può benissimo arrivare sopra al Genoa alla fine del campionato. Ceduti giocatori chiave a peso d'oro come Muriel e Schick su tutti, sono arrivati molti talenti sconosciuti o quasi: in difesa il nuovo terzino sinistro sarà Murru, ex Cagliari, mentre dalla trequarti in su, Giampaolo avrà l'imbarazzo della scelta tra Gaston Ramirez, al ritorno in Italia dopo anni sfortunati, Caprari, preso dall'Inter nell'operazione Skriniar, e Zapata come punta fisica e di riferimento in attacco. Non male anche l'acquisto di Strinic che spinge costantemente sulla sua fascia, regalando prestazioni sufficienti; mentre la vera sorpresa può essere Kownachi, il nuovo Lewandowski.
Sassuolo 4: La peggiore della Serie A insieme ad un'altra squadra che dirò successivamente. Non credo che il nuovo allenatore Bucchi sia all'altezza per rimpiazzare un maestro come Di Francesco e la rosa si è indebolita a vista d'occhio. Persi giocatori importanti come Defrel e Pellegrini, i sostituti arrivati non sono all'altezza dei primi due: Cassata è un giovane in rampa di lancio, ha qualità ma si fa ammonire troppo spesso, mentre Falcinelli rientra dall'ottima esperienza al Crotone, ma in questo ambiente ha sempre fatto male. Troppe cessioni, dopo Iemmello e Antei al Benevento, ha salutato anche Ricci, mandato in prestito al Genoa, lasciando la squadra senza ottimi ricambi. Male anche la gestione di Matri, trattenuto controvoglia, nonostante le lusinghe del Parma. Uniche consolazioni i rinnovi di Berardi e Politano e la conferma di Duncan in mezzo al campo. I tempi in cui il Sassuolo entrava in Europa League sembrano lontani anni luci e per questa stagione la vedo davvero nera.
Spal 7: Un modello da seguire per tutte le neopromosse; se si va in Serie A non bisogna di certo sfigurare ma cercare in tutti i modi di mantenere la divisione. Da capolavoro la riconferma del prestito di Meret dall'Udinese, come anche l'arrivo in difesa di Oikonomou che può crescere al fianco di un esperto Felipe e di un giovane di grande corsa come Mattiello. In mezzo al campo hanno acquistato tre giovani pronti al definitivo salto di qualità, identikit che risponde ai nomi di Viviani, Vitale e Grassi. Per salvarsi, però bisogna segnare e la Spal per quest'anno si affiderà a dei bomber di razza come Borriello e Paloschi, arrivati uno dal Cagliari e l'altro dall'Atalanta. A fare da chioccia ci sarà Antenucci e il giovane Bonazzoli alla caccia di una maglia da titolare.
Torino 8: Dopo il Milan è la squadra che mi è piaciuta di più; solo due le cessioni importanti: quella di Benassi che, a malincuore, se non piaceva al mister andava venduto e Zappacosta passato alla corte di Antonio Conte per 26 milioni di euro l'ultimo giorno di mercato. Stop alle cessioni, Cairo ha speso in maniera intelligente sistemando il pacchetto arretrato, vero punto debole, privo di Rossettini e Carlao. In porta, dopo l'addio di Hart, è stato ufficializzato un portiere bravo e di sicura affidabilità come Sirigu che davanti a sé sarà protetto da N'Koulou, prelevato dal Lione per l'irrisoria cifra di 3 milioni di euro, Lyanco e Bonifazi, due scommesse per il futuro, e dall'esperienza di Moretti e Burdisso. Sulla destra, il sostituto di Zappacosta sarà Ansaldi, alla ricerca del riscatto, mentre in mezzo al campo a far coppia con Baselli ci sarà il generale venezuelano Rincon nel ruolo di recupera palloni. Gli acquisti più importanti sono stati fatti davanti: a supportare l'intoccabile Belotti, oltre a Ljajic e Iago Falque ci saranno sia Niang, che tanto bene ha fatto con Mihajlovic, e il promettente Berenguer strappato al Napoli
Udinese 4,5: Sono loro i secondi peggiori dell'estate; partiti con la voglia di Europa, hanno smantellato una squadra privandola dei suoi uomini simbolo. In porta via Karnezis e al suo posto dentro Scuffet che, però,  in queste prime uscite sembra essere la brutta copia del giocatore che tutti abbiamo amato e apprezzato qualche anno fa. La difesa è stata migliorata con gli ingressi di Pezzella e del giovane centrale fisico Nuytinck, ma i veri errori sono stati fatti davanti: dopo la fine del prestito di Zapata, ha anche salutato il rigorista Thereau in favore di Lasagna, ex Carpi, e Bajic che, secondo me, non ha ancora dimostrato abbastanza per meritarsi il posto da titolare. In mezzo al campo, per fortuna, la qualità non manca con Jankto, De Paul e Fofana, indiziati principali a reggere le sorti dei bianconeri. Riusciranno a salvarsi, più che per demeriti altrui che per meriti loro
Verona 5: L'anno scorso avevano una squadra illegale per forza e distacco con le altre in Serie B e pure sono arrivati secondi alle spalle della Spal. Molto probabilmente, vedendo questa rosa si sono posati sugli allori senza capire che questa non è la serie cadetta. Non tanti acquisti importanti: in difesa arriva il duttile Caceres che, però, a Gennaio saluterà per accasarsi alla Lazio; mentre Hertaux è da rilanciare dopo il fallimento all'Udinese.  Se a centrocampo punteranno sugli stessi uomini dello scorso anno, in attacco nel tridente offensivo con Pazzini ci sarà Cerci, sul quale si punta molto, e Verde, arrivato per sostituire l'indeciso Cassano. Un giovane interessante potrà essere Kean, preso in prestito dalla Juventus, che può alternarsi con il Pazzo ed essere un potenziale crack.

lunedì 4 settembre 2017

Lecce, vittoria nel big match contro il Trapani. Decide il bomber Di Piazza


Nonostante la pausa Nazionali, la Lega Pro non si ferma e il Girone C trova, già alla seconda giornata, una delle partite più importanti e interessanti della stagione sia a livello di classifica che di spettacolo.Alla prima apparizione in casa, i ragazzi allenati da mister Rizzo non falliscono l'appuntamento con la vittoria, battendo un avversario di tutto rispetto che, dopo aver sfiorato l'accesso in Serie A due anni fa a favore del Pescara, si trova ora a lottare per un posto nella serie cadetta per la prossima annata.A dispetto dell'esordio in trasferta con la Virtus Francavilla, il Lecce cambia scelte e schiera in campo Torromino dal primo minuto al posto di Lepore e Drudi al centro della difesa accanto a Cosenza, premiato con la fascia da capitano.I giallorossi partono subito bene rendendosi pericolosi già nel corso del primo tempo: dopo diversi tiri dalla distanza e cross per gli attaccanti, lo stesso Torromino, proprio allo scadere, con un preciso destro a giro dal limite dell'area fa secco Furlan e firma il gol dell'1-0.Il vantaggio si rivela essere una vera e propria "mazzata" per i giocatori del Trapani che, non essendo entrati in campo nel secondo tempo con la giusta concentrazione e determinazione, subiscono la rete del raddoppio casalingo siglata ancora da Di Piazza, letale in queste prime due giornate: l'ex Foggiano stoppa il pallone sullo splendido lancio di Arrigoni e, arrivato a tu per tu con il portiere, lo inganna battendolo sul primo palo.Quando la partita stava scorrendo per il verso giusto e i tre punti sembravano essere una formalità, lo stesso attaccante, al 52esimo minuto di gioco, reagisce in malo modo ad un fallo di Marras ed è costretto a lasciare la sua squadra in 10 uomini. Oltre al danno anche la beffa perché il numero 9 sarà squalificato per le prossime due giornate.A causa dell'espulsione, il Lecce abbassa il proprio baricentro per evitare spiacevoli sorprese, mentre il Trapani, alla disperata ricerca del pareggio, occupa costantemente la trequarti avversaria, creando diversi grattacapi alla difesa giallorossa.Gli ospiti, grazie ad un rigore viziato dal fallo di mano di Di Matteo, accorciano le distanze con Murano e, galvanizzati dal gol, continuano a spingere, sfiorando più volte la rete del 2-2: la partita si fa ancora più nervosa con l'arbitro che va ad espellere prima il team manager Vino e dopo il presidente Sticchi Damiani, sotto le proteste della squadra. Al triplice fischio dell'arbitro, sia tifosi che calciatori tirano un sospiro di sollievo per una gara che, dopo essere iniziata con il piglio giusto, sembrava essersi trasformata in un incubo infinito. Nonostante le difficoltà, il Lecce trova la prima vittoria del campionato, grazie ancora a Di Piazza, e sale a quota 4 punti, candidandosi come possibile vincitrice del Girone.